Il parlamentare Raffaele Trano, gaetano doc e quindi profondo conoscitore del territorio del Lazio Meridionale, fa rilevare: “Con l’emergenza Covid, come più volte segnalato dalla stessa Direzione Nazionale Antimafia, i clan si preparano a stritolare le aziende in crisi di liquidità e a mettere le mani sulle ingenti risorse concesse dall’Unione europea. Non servirebbe altro per dimostrare quanto sia intollerabile lo stato di enormi difficoltà in cui continua ad essere lasciata la Procura della Repubblica di Cassino, che deve occuparsi anche di un territorio da anni pesantemente infiltrato dalle mafie quale quello del sud pontino, e le troppe carenze, in termini sia di uomini che di mezzi, con cui è costretta quotidianamente a fare i conti la polizia giudiziaria nel basso Lazio.
Ma c’è anche di più. Nel sud pontino e nella stessa area di Cassino si registrano inquietanti saldature tra i clan e la criminalità comune e rapporti spericolati di simili organizzazioni con pezzi di imprenditoria, delle professioni e della stessa politica, come emerso da numerosi arresti e inchieste. E quando si riesce ad arrivare – cosa ormai non scontata data la situazione degli uffici giudiziari – a un processo di frequente i tempi si allungano a tal punto che tutto finisce in prescrizione, considerando la carenza di personale e che le stesse piante organiche sono ormai sottodimensionate. Non accetto che davanti a simili problemi la Procura di Cassino sia stata addirittura esclusa dall’elenco delle sedi pubblicato dal Ministero della giustizia il 27 luglio scorso e relativo allo scorrimento della graduatoria per l’assegnazione di personale.
Dopo aver scritto una nota al guardasigilli, ho quindi presentato su tali temi un’interrogazione ai ministri della giustizia, Alfonso Bonafede, dell’interno, Luciana Lamorgese, e dell’economia e finanze, Roberto Gualtieri, chiedendo loro cosa intendano fare per garantire giustizia anche nel Basso Lazio, di intervenire con la massima sollecitudine per fornire le risorse fondamentali alla Procura di Cassino, di potenziare tale ufficio giudiziario, e di dotare il sud pontino di un Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza e di una sezione della squadra mobile. Un atto presentato insieme alla collega Alessandra Ermellino, dopo aver visto con l’inchiesta Dirty Glass che la provincia di Latina sarebbe addirittura diventata il crocevia di inquietanti affari a cui avrebbero preso parte pezzi deviati delle agenzie di intelligence, vicenda quest’ultima per cui continuo ad auspicare che il presidente Giuseppe Conte faccia chiarezza. Una risposta per il basso Lazio è urgente e quella che serve è una risposta vera”.