Fondi per garantire maggiore sicurezza, attraverso gli impianti di videosorveglianza, ma anche con il sostegno pubblico all’ufficio del Giudice di pace di Gaeta, e una maggiore presenza di personale di polizia specializzato nelle indagini patrimoniali sulle proprietà riconducibili alle famiglie della criminalità organizzata. Sono queste le richieste giunte dal Sud pontino nel corso dell’audizione che si è svolta in prima commissione, Antimafia e lotta alla criminalità, presieduta da Rodolfo Lena (Pd).
Per fare il punto della situazione e per valutare eventuali provvedimenti da adottare, sono stati ascoltati i sindaci di Itri, Antonio Fargiorgio, di Castelforte, Giancarlo Cardillo, di Formia, Paola Villa, il delegato del primo cittadino di Minturno, Gennaro Orlandi, e il presidente dell’Osservatorio sulla legalità e la sicurezza della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi. Assenti i sindaci di Gaeta e Santi Cosma e Damiano, per limitarci al Golfo.
“Sono venuti a mancare importanti presidi di legalità sul territorio”, ha dichiarato il sindaco di Itri, Fargiorgio, il quale ha chiesto un intervento economico da parte della Regione Lazio, a favore dell’Ufficio del Giudice di pace di Gaeta, ultimo presidio del sistema giudiziario nella zona, dopo la chiusura della sezione del tribunale di Latina avvenuta a seguito della riforma del 2012.
“I tribunali più vicini sono a Cassino e Latina, mentre è noto che certi traffici sono invece sulla costa”, ha sottolineato Fargiorgio. Il sindaco di Castelforte, Cardillo, ha dichiarato che nel suo comune non si sono verificati in epoca recente episodi legati alla criminalità organizzata, ma ha sottolineato la necessità di fondi per garantire maggiore sicurezza, come per il potenziamento degli impianti di videosorveglianza. Cardillo ha voluto ricordare che a Castelforte è stata intitolata una piazza ai giudici Falcone e Borsellino.
Ha invece parlato di una vera e propria “emergenza legata alla presenza della criminalità organizzata nel Sud pontino” la sindaca di Formia, Villa, secondo la quale non si può più parlare di semplici infiltrazioni, ma di una “massiccia presenza di clan e loro affiliati presenti a Formia”.
“Già l’ex boss e poi collaboratore di giustizia Carmine Schiavone parlò di Formia come ‘provincia di Casal di Principe’”, ha ricordato a tale proposito Villa. Il delegato del Comune di Minturno, Gennaro Orlandi, ha fatto presente che l’amministrazione, oltre ad aver sottoscritto due protocolli per la sicurezza, si è vista approvare un bando sulla videosorveglianza che ha consentito l’installazione di oltre cento telecamere. “Al di là di episodi legati alla microcriminalità esistenti ovunque – ha detto Orlandi – nel nostro territorio non sono stati segnalati casi legati alla criminalità organizzata”.
Cioffredi dal canto suo ha evidenziato un aumento delle operazioni finanziarie sospette sul territorio e delle somme di denaro spese nel gioco d’azzardo. “Da un punto di vista investigativo – ha detto Cioffredi – sarebbe interessante una sede distaccata della squadra mobile a Formia o a Gaeta, ma non si può certo dire che lo Stato sia assente sul territorio”. Di diverso parere è la consigliera Gaia Pernarella (M5s), secondo la quale “il nostro territorio quaranta anni fa è stato scientemente abbandonato dallo Stato” e ha auspicato, al pari del consigliere Salvatore la Penna (Pd), il potenziamento dei presidi delle forze dell’ordine maggiormente specializzate.
Al termine dei lavori, il presidente della commissione, Lena, si è detto disponibile a fare pervenire in conferenza Stato – Regioni le criticità evidenziate a seguito della chiusura del tribunale di Gaeta e ha ricordato l’intervento del legislatore regionale nel sostegno economico ai comuni, attraverso finanziamenti finalizzati a rendere possibile l’effettivo utilizzo dei beni confiscati alle mafie (legge 15/2001). “Lavoreremo ai nuovi bandi che riguardano la sicurezza e valuteremo come la Regione possa sostenere l’ufficio del Giudice di pace di Gaeta”, ha dichiarato Lena il quale ha anche manifestato la disponibilità a organizzare manifestazioni pubbliche sul territorio assieme all’Osservatorio sulla legalità e la sicurezza.