Si rimane quantomeno disgustati nel leggere quanto riferito dalla Questura di Latina. È possibile considerare le donne proprietà privata sino al punto di negare loro una vita privata e scelte personali? Se le esperienze giornalistiche e le casistiche hanno un senso al provvedimento di ieri di un’ordinanza di misure cautelari si passerà alla prima violazione agli arresti domiciliari e sino alla detenzione. Da ieri tra quest’uomo e i poliziotti è iniziato un duello tra il rispetto della legge e un comportamento morboso, ossessivo e insano.
Gli agenti del Commissariato di Gaeta, nell’ambito delle attività di contrasto alle frequenti manifestazioni di violenza ai danni delle così dette fasci deboli, nel pomeriggio di ieri venerdì 23 ottobre, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare personale del divieto di avvicinamento nei confronti di un uomo, quarantenne iniziali C.G.
In particolare una donna, che sentiva minacciata la sua incolumità e quella dei figli minori, per mettere fine al suo incubo, si era rivolta alla Polizia di Gaeta per denunciare le continue violenze e minacce subite, poste in essere dall’ex compagno, che l’avevano costretta, tra l’altro, a trasferirsi in un’altra abitazione per far perdere le sue tracce ed evitare di essere continuamente perseguitata dall’uomo.
Nell’esposizione dei fatti, dettagliatamente rappresentati dalla parte offesa e da alcuni testimoni, la malcapitata raccontava che circa un anno prima, aveva intrapreso una relazione sentimentale con l’indagato, ma dopo breve tempo si accorgeva che lo stesso, in preda ad una eccessiva e grave forma morbosa di gelosia, la costringeva ad abbandonare drasticamente tutti gli affetti familiari e le amicizie, negandole di condurre una normale vita sociale.
Per isolare la vittima da ogni contatto pubblico ed incuterle sempre più timore, lo stalker con comportamenti possessivi ed ossessivi, era giunto a millantare elevate conoscenze informatiche che utilizzava con sofisticati sistemi di sorveglianza per controllare l’abitazione, gli apparecchi telefonici e le autovetture utilizzate dalla donna, al fine di monitorarne ogni suo spostamento.
Inoltre la donna, nell’esposizione dei fatti, raccontava anche che il suo ex compagno vantava amicizie con persone di dubbia moralità, le quali venivano incaricate, di volta in volta, di pedinarla e riferire di ogni suo incontro, in modo tale da imporle nuove privazioni.
La denunciante, per sfuggire alle continue vessazioni dell’uomo che non accettava la fine della relazione, oramai destabilizzata fisicamente e psicologicamente, decideva di allontanarsi dalla città di Gaeta, cambiando così le proprie abitudini di vita, ma ciò inaspriva ulteriormente l’ex compagno, il quale ripetutamente la minacciava con telefonate e messaggi, costringendola a ristabilire il loro rapporto, privandola ulteriormente della necessaria serenità ed inducendola in uno stato d’ansia e timore per la propria integrità fisica.
Il Tribunale di Cassino, all’esito dell’attività d’indagine, concordando con la tesi investigativa degli agenti del Commissariato di Gaeta, considerata anche la gravità dei fatti, emetteva nei confronti dello stalker la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa, vietandogli inoltre qualsiasi contatto telefonico e informatico, provvedimento che è stato pertanto eseguito nel pomeriggio di ieri.