LEFT FORMIA propone Via Vittorio Foa
Il Coordinamento della LEFT di Formia propone all’amministrazione comunale: “Tra qualche giorno, il 20 ottobre, saranno 12 anni dalla scomparsa di Vittorio Foa, Padre Costituente e politico italiano.
Vittorio Foa, nasce a Torino, ma dal 1989 aveva una casa a Formia, città che ha tanto amato.
Il valore politico e morale di questo uomo, la sua importanza per la storia di questo Paese ed il lustro che il suo nome ha dato e dà alla nostra città, quella in cui giacciono le sue spoglie, spingono noi di LEFT a proporre che sia intitolata una strada a Vittorio Foa.
Non una strada qualunque, però. La nostra proposta al Presidente della I commissione, il Consigliere Martellucci, è quella di cancellare da via Ciano il nome di quest’ultimo, intitolando, invece, la strada a Vittorio Foa.
Quello di Costanzo Ciano, Ministro durante il regime fascista, Presidente della Camera dei fasci e delle corporazioni, è un nome incompatibile non solo con i nostri valori, ma, soprattutto, con i valori di libertà e democrazia presenti nella nostra Costituzione.
Formia è stata letteralmente dilaniata durante la II guerra mondiale e che ci sia ancora una strada dedicata ad un uomo di Mussolini è intollerabile, un vero e proprio schiaffo alla nostra storia ed ai nostri morti.
Per tutti questi motivi, noi di LEFT Formia, nel ribadire la nostra proposta di sostituire via Ciano con via Foa, ci diciamo certi che l’amministrazione formiana condividerà le nostre motivazioni ed avvierà l’iter di approvazione di questa proposta come da nostra richiesta”.
Chi scrive condivide senz’altro la proposta del LEFT di intitolare una via a Vittorio Foa, spentosi a Formia il 20 ottobre 2008, grande italiano, ma non condivide la “damnatio memoriae” di un periodo della storia d’Italia.
Con lo stesso ragionamento dovremmo cancellare Italo Balbo o Pietro Fedele.
È un ventennio del secolo scorso che ha visto l’Italia governata da una dittatura ma tanti italiani hanno servito con onore la Patria, quella che oggi noi chiamiamo più modestamente Paese.
Lasciamoli in pace personaggi non compromessi con la follia della guerra.
Costanzo Ciano è deceduto a soli 61 anni il 26 giugno 1939 durante una cena con amici.
Ritratto in un pregevole bronzo commissionato allo scultore Francesco Messina nel 1940; esposto davanti al Municipio di La Spezia.
Alla caduta del fascismo l’opera fu rimossa, ma si salvò dalla fusione grazie al suo pregio artistico; oggi è collocata nei giardini del Museo Tecnico Navale de La Spezia.
Fabrizio Ciano, figlio di Galeazzo, nipote di Costanzo ha scritto un libro autobiografico “Quando mio nonno fece fucilare mio padre”, riferendosi al nonno materno Benito Mussolini.
Una famiglia annegata nella tragedia.