La Guardia di Finanza ha confiscato due appartamenti alla criminalità organizzata – Nei giorni scorsi, l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Gestione dei Beni
Sequestrati e Confiscati (ANBSC), per il tramite della Direzione Regionale Campania
dell’Agenzia del Demanio e sotto l’egida della Prefettura di Caserta ha consegnato al
Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta 2 appartamenti già confiscati nel
2013 ad un imprenditore di Parete, da ultimo condannato in via definitiva a 18 anni di
reclusione per associazione camorristica e avvelenamento di acque, essendo stato
ritenuto tra gli ideatori, per conto del clan dei Casalesi, del sistema delle “ecomafie” e dello
smaltimento illecito dei rifiuti gestito dal boss Francesco Bidognetti.
Gli immobili, facenti parte di un patrimonio ben più vasto, sono stati sequestrati nel 2011
dalla Direzione Investigativa Antimafia a seguito di un provvedimento emesso dal
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito di un articolato procedimento di
prevenzione, conclusosi nel 2013 con la confisca definitiva da parte della Suprema Corte
di Cassazione.
La Guardia di Finanza ha confiscato due appartamenti alla criminalità organizzata – In virtù delle specifiche caratteristiche abitative e della loro ubicazione nel pieno centro
cittadino, i due appartamenti saranno destinati ad ospitare altrettanti alloggi a favore degli
Ufficiali del Corpo che, per ragioni di servizio, dovranno trasferirsi a Caserta insieme ai
rispettivi nuclei familiari.
La consegna formale è avvenuta negli uffici del Comando Provinciale della Guardia di
Finanza di Caserta, alla presenza del Comandante Provinciale, del Dirigente dell’ANBSC –
sede secondaria di Napoli e del Responsabile dei Servizi Territoriali NA2 (Caserta e
Benevento) della Direzione Regionale Campania dell’Agenzia del Demanio.
La Guardia di Finanza ha confiscato due appartamenti alla criminalità organizzata – Il Prefetto di Caserta, S.E. il dott. Giuseppe Castaldo, ha sottolineato come ciò costituisca
un’importante affermazione dello Stato anche sotto l’aspetto simbolico, in quanto consente
di meglio apprezzare come la valorizzazione e l’utilizzo sociale dei beni confiscati alle
mafie possano andare a vantaggio anche di quegli stessi attori istituzionali che, con la loro
azione, contribuiscono in maniera determinante alla complessiva strategia di contrasto
patrimoniale alla criminalità organizzata.