Il Ministero della Salute informa che alle ore 18 di sabato 25 aprile sono 195.351 i casi totali dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente positive sono 105.847, 26.384 deceduti e 63.120 guariti. Variazioni rispetto al precedente bollettino: 2.357 nuovi casi positivi, 415 deceduti, 2.622 guariti. Tra i 105.847 attualmente positivi (- 680): 82.212 si trovano in isolamento domiciliare (- 74), 21.533 ricoverati con sintomi (- 535), 2.102 in terapia intensiva(- 71). Sono 1.707.743 (+ 65.387) i tamponi effettuati. Tra i deceduti 387 nella regione Lazio, 22 nella Provincia di Latina. L’Onu e l’Oms hanno lanciato un’alleanza internazionale per accelerare lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di un vaccino contro SarsCoV2, invitando i leader di tutto il mondo, le organizzazioni internazionali e il settore privato a scendere in campo uniti verso lo stesso obiettivo. Hanno ribadito il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus e il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres: “Il nuovo coronavirus è una minaccia comune che può essere sconfitta soltanto con un approccio comune. Nessuno è salvo se non lo sono tutti”.

Sede dell’OMS a Ginevra

Anche l’Italia ha aderito al progetto per accelerare lo sviluppo di un vaccino contro il coronavirus insieme agli altri partner mondiali. Il premier Giuseppe Conte ha precisato: “L’Italia è dall’inizio in prima linea in questa battaglia. Abbiamo imparato sulla nostra pelle che il virus non conosce confini. Ha dedicato l’iniziativa “a chi a causa del virus ha perso la vita e ai nostri eroi, dottori e medici. Il loro sforzo non sarà vano”. Il Cancelliere tedesco Angela Merkel: “Sconfiggeremo il virus solo se uniremo le forze e costruiremo un’alleanza potente”. Il presidente francese Emmanuel Macron: “Sarebbe inspiegabile e imperdonabile se fosse accessibile solo nel Paese in cui è stato trovato. Quando vinceremo questa battaglia dovremo renderlo disponibile il più velocemente possibile per tutte le popolazioni”. In un documento appena pubblicato l’Oms ricorda che non ci sono ancora prove scientifiche che le persone che sono guarite dal Covid-19 abbiano anticorpi che proteggono da una seconda infezione: “A questo punto della pandemia non ci sono abbastanza evidenze sull’efficacia dell’immunità data dagli anticorpi per garantire l’accuratezza di un passaporto di immunità o un certificato di libertà dal rischio.