Su 211.831 tamponi eseguiti, abbiamo oggi 30.550 test positivi” a Sars-CoV-2, con “oscillazioni quotidiane che non dobbiamo considerare nemmeno nel numero di decessi che oggi sono 352”, ha riferito Giovanni Rezza, direttore generale Prevenzione del Ministero della Salute, in conferenza stampa al ministero sulla situazione dell’epidemia in Italia.
Ieri i nuovi casi erano stati 28.244, 353 i decessi, mentre erano stati eseguiti 182.287 tamponi.
Il totale dei decessi dall’inizio dell’emergenza è di 39.764. Sempre nelle ultime 24 ore i pazienti guariti/dimessi sono stati 5.103 portando così il totale a 307.378. “Nelle ultime 3 settimane il trend è in aumento anche se negli ultimi giorni vediamo una certa stabilizzazione – commenta Rezza -. Il numero dei positivi sul numero dei tamponi supera il 10%, un segnale non del tutto positivo.
I numeri dei ricoveri è in aumento, anche se non c’è una vera e propria criticità poiché il numeri dei posti in terapia intensiva è aumentato. Oggi abbiamo +67 ricoveri in terapia intensiva e oltre mille in area medica: il trend sembra mostrare una certa stabilizzazione. Ci auguriamo di vedere qualche segnale positivo nelle prossime 2 settimane, ma naturalmente molto dipenderà anche dai comportamenti di ciascuno di noi, oltre che dalla capacità di resilienza del sistema”. Il totale dei pazienti in terapia intensiva sale a quota 2.292.
Tra le Regioni più colpite dalla pandemia ci sono “la Lombardia, che ha circa 11 milioni di abitanti e che conta 7.800 casi. Si registrano molti positivi il Piemonte, con 3.577 casi.
E in Campania con oltre 4 mila casi. Si tratta di aree in cui l’incidenza delle positività è piuttosto alta” ha continuato Rezza. “È vero che la letalità, come stiamo vedendo, rispetto a marzo o a febbraio tende ad essere più bassa, ma noi dobbiamo sempre aspettare.
Perché come avete visto quando aumentano i casi, le persone decedono dopo un po’ di tempo”.