121 SACERDOTI MORTI OLTRE A DIACONI, RELIGIOSI E SUORE PER COVID-19
Le celebrazioni liturgiche sono tornate a essere tenute con la presenza dei fedeli nelle Chiese, con il rispetto, da parte di tutti, dello specifico protocollo siglato dal Governo italiano e dalla Conferenza Episcopale Italiana, che, in effetti, ricalca le norme prudenziali dettate in ogni settore di convivenza comunitaria. Sono stati questi ultimi mesi sofferti e complessi, ma, quotidianamente, le parrocchie sono state al fianco della gente che vive nel territorio diocesano di Gaeta, cercando di avere sempre come primi interlocutori le amministrazioni locali, che sono ancora oggi in prima linea nell’affrontare l’emergenza Covid-19. I nostri parroci, incoraggiati dal vescovo Luigi Vari, sono stati eccezionali cercando di far sentire il meno possibile ai fedeli l’assenza delle loro chiese. A cominciare dal direttore alle comunicazioni sociali don Maurizio Di Rienzo che ha messo a disposizione dei fratelli presbiteri tutti i mezzi audiovisivi di cui la diocesi dispone, a cominciare da Radio Civita InBlu, che nelle sue mani è divenuta un’importante realtà di comunicazione e che in questo periodo di epidemia non si è mai risparmiata, grazie all’abnegazione dei suoi operatori.
Quasi tutti i parroci sono stati vicini ai loro fedeli utilizzando anche i vari siti internet. A Minturno, a Formia, a Gaeta, a Fondi, a Monte San Biagio le mura esterne delle chiese sono state “perforate” come per incanto anche da minuscoli cellulari trasformati in potenti telecamere che hanno consentito di far entrare in ogni casa quotidianamente le celebrazioni eucaristiche, i santi rosari, le liturgie delle ore. È la prima volta nella storia che in occasione di un’epidemia le chiese hanno partecipato alle misure di quarantena senza portare nelle strade in processione i santi patroni o il Santissimo. Ma vi è stato anche il parroco che la domenica delle palme è uscito per strada portando con se ramoscelli d’ulivo benedetto e facendone dono alle persone che incontrava. I dati statistici di persone che hanno seguito le trasmissioni religiose sui siti sono stati sorprendenti e incoraggianti. Nessuna chiesa parrocchiale in diocesi avrebbe potuto accogliere le migliaia di persone che seguivano puntualmente da casa. E anche la Caritas ha fatto la sua parte, in ogni luogo.
Limitandoci alla sola Chiesa Italiana ben 121 sacerdoti diocesani sono caduti per covid-19 nella generosa ferma volontà di stare tra la gente. Un lutto che ha colpito, in misura diversa, ma tutte le regioni italiane. E a questo dato statistico vanno aggiunti i religiosi delle varie congregazioni, i diaconi permanenti e centinaia di suore. Interi conventi di religiose positive e falciate, giorno dopo giorno. Anche questa volta la fede in Gesù il Cristo ha, comunque, vinto. Abbiamo vissuto e stiamo vivendo il vangelo della testimonianza e della fede autentica, grazie a una mobilitazione silenziosa ma non per questo meno efficace.