TG COM il 30 settembre alle ore 12.24 ha reso pubblica la notizia che ci ha sconvolti.
Come redazione abbiamo atteso quattro giorni, nella speranza che pervenisse una rettifica ma, purtroppo, non è giunta.
Ed ecco la notizia: la “Morte nera” torna a spaventare la Cina, dopo che le autorità della Contea di Menghai hanno confermato che un bambino di tre anni è risultato positivo alla peste bubbonica.
Nei giorni scorsi erano stati rinvenuti tre ratti morti in circostanze misteriose.
Le autorità pensano che siano stati proprio gli animali a trasmettere il batterio al piccolo.
La contea, situata nella provincia meridionale dello Yunnann, ha dichiarato stato di emergenza di livello 4.
Il bambino infetto è stato individuato grazie a un programma di screening nazionale messo in atto da Pechino dopo la segnalazione degli animali morti.
Il piccolo, stando alle informazioni diramate, avrebbe manifestato sintomi lievi e non ci sarebbero notizie di altre persone contagiate, almeno secondo gli amministratori della contea cinese.
“Sul posto è stato istituito un team professionale di esperti per eseguire diagnosi e assicurare eventuali misure di quarantena, per condurre un’indagine completa sui pazienti con febbre e per attuare l’isolamento e la diagnosi dei casi sospetti e varie attività di prevenzione e controllo epidemico”, si legge nel comunicato emanato dalle autorità.
Recentemente, anche nel vicino Paese della Mongolia è stata registrata un’epidemia di peste, con 22 casi segnalati di cui 6 confermati.
In quella circostanza, la causa venne attribuita al consumo di marmotte crude o poco cotte.
Sempre TG COM il 6 luglio scorso sul tema pubblicò testualmente: Le autorità sanitarie della Regione cinese della Mongolia interna hanno registrato un nuovo sospetto caso di peste bubbonica.
Il paziente, un pastore della città di Bayannur, è in quarantena ed è in condizioni stabili.
In tutto il distretto, il comitato sanitario ha emesso un allarme di terzo livello, in una scala da uno a quattro. L’allerta vieta la caccia e il consumo di animali selvatici, in particolare marmotte.
Quattro giorni fa la Mongolia aveva messo in quarantena la sua Regione occidentale che confina con la Russia dopo aver identificato due casi sospetti di peste nera legati proprio al consumo di carne di marmotta.
La peste bubbonica, conosciuta come la “Morte Nera” nel Medioevo, è una malattia altamente contagiosa e spesso fatale che si diffonde soprattutto nei roditori.
È fatale nel 90% dei casi, se non curata, soprattutto con alcuni specifici antibiotici.
Dalla bubbonica può inoltre svilupparsi la peste polmonare, che causa grave infezione polmonare con problemi respiratori, mal di testa e tosse.
L’ultima epidemia di peste bubbonica è stata nel 2009, quando varie persone morirono nella cittadina di Qinghai, sull’altopiano del Tibet.