Il cadavere di una donna è stato individuato il 10 ottobre, nelle acque del fiume Garigliano, tra Caserta e Marina di Minturno, al confine tra Campania e Lazio, nel territorio di Sessa Aurunca, frazione di Baia Domizia. Le operazioni sono state avviate nel pomeriggio, subito dopo la scoperta della salma. Il corpo era sulla sponda del fiume, incastrato tra gli arbusti; la donna non aveva addosso documenti. Si tratterebbe di una giovane italiana o dell’Est Europa, di età, tra i 30 e i 40 anni. Il corpo è stato notato da un uomo di passaggio, che non appena si è reso conto della presenza del cadavere ha allertato le forze dell’ordine. Sul posto sono al lavoro i sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Caserta e i carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca; è intervenuto il magistrato della Procura di Santa Maria Capua Vetere per l’inchiesta.
Sul luogo del ritrovamento sono arrivati anche i sanitari del 118; al momento della scoperta la donna era già morta, probabilmente verrà eseguita l’autopsia per stabilire le cause del decesso. Il corpo è stato portato all’istituto di medicina legale di Caserta. A un primo esame esterno non sarebbero evidenti segni di morte violenta ma il tempo di permanenza in acqua potrebbe avere alterato lo stato dei tessuti cancellando delle tracce.
Dopo il recupero del corpo sono state avviate le indagini, affidate ai carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca, per risalire all’identità e per ricostruire le ultime ore della donna. Resta da stabilire, oltre alle cause del decesso, anche se la donna sia morta nelle vicinanze del punto in cui è stato ritrovato il corpo o se sia caduta in acqua e annegata in una zona distante e sia stata poi trascinata dalla corrente fino agli arbusti dove è rimasta incastrata.