Il medico cardiologo Francesco Carta, assessore del Comune di Ventotene alla Sanità – Ambiente – Recupero Santo Stefano ha reso pubblica una lettera indirizzata al Sindaco del Comune di Gaeta – Capofila del Distretto 5 dottor Cosimo Mitrano, ai Sindaci del Distretto 5, agli Assessori della Regione Lazio dottoressa Alessandra Troncarelli e dottor Alessio D’Amato.
Riportiamo testualmente il documento: “Apprendo da una intervista alla stampa che il Distretto si appresta a spendere 8 milioni di euro di contributi prevalentemente regionali per supportare l’assistenza domiciliare e altri interventi in sostegno di persone e famiglie bisognose.
Al momento, di questi fondi, non si vede l’ombra almeno in quota parte per il Comune che rappresento in quanto delegato del Sindaco di Ventotene a presiedere le riunioni del Distretto 5.
Non ho dubbi che questi fondi ci siano ma sicuramente non c’è confronto sui programmi e progetti che il Distretto dovrebbe promuovere per realizzare le politiche socio/sanitarie, andando oltre la mera e banale distribuzione dei fondi e degli interventi connessi.
Come è noto sono interventi diretti alle persone nel perseguire azioni di assistenza sociale complementari all’assistenza sanitaria.
Dopo il passaggio del Capofila da Formia a Gaeta, che ci fu con non poche polemiche, si costituì un tavolo di confronto molto positivo che consentì di affrontare le prime misure in tema di assistenza domiciliare, il progetto del nuovo ospedale del golfo, la carenza di servizi e personale ospedalieri, la tenuta dei servizi socio/sanitari nei singoli comuni.
Si decise anche di dar vita, in accordo con la Regione Lazio, ad un Consorzio ma poi non se n’è fatto più nulla.
Eppure proprio alla luce di ciò che stava accadendo sarebbe stato ancor più necessario fare uno sforzo comune per contrastare la pandemia ed impegnare al meglio i fondi regionali.
I singoli Comuni sono andati in ordine sparso ripiegando su se stessi.
Da quel momento abbiamo visto e sentito teorizzare centri di alta specialità di cui non era dato sapere in quali modi si sarebbero integrati con le strutture esistenti.
Intanto la pandemia appare ancora lontana da essere risolta e picchia duro sull’ospedale Dono Svizzero, DEA dei Distretti 4 e 5.
Ci sono realtà come quella di Ventotene dove il medico di famiglia sta solo due ore la settimana, non c’è il pediatra di libera scelta, le apparecchiature di telemedicina restano inutilizzate e abbandonate, l’unica farmacia dell’isola chiude il sabato per riaprire il martedì mattina. Abbiamo presentato un progetto per la lotta all’alcolismo e segnalato criticità socio-assistenziali ma la risposta dell’Assessorato Regionale (4 Agosto 2020) ci indicava che le specifiche “criticità socioassistenziali”, legate ad azioni di sistema e carenze strutturali nei servizi, andavano esternate in sede di elaborazione e predisposizione del piano di zona distrettuale nell’ambito del Comitato istituzionale del distretto di LT 5.
Il 31 Dicembre scade il contratto con gli assistenti sociali e non si sa cosa accadrà.
Al Distretto però si pensa ad altro tant’è che ci giungono ora due novità: un pacco dono ai nuclei familiari più bisognosi inviato dal Sindaco di Gaeta quale Capofila del Distretto e l’invito ad una conferenza telematica (15 Dicembre 2020) per aderire ad un accordo di programma di Partenariato territoriale nel distretto socio-sanitario LT 5.
Ci si chiede di aderire all’accordo per la promozione dello sviluppo locale inclusivo e sostenibile di tipo partecipativo.
Non dico che il Distretto non possa anche ragionare del sistema “socioeconomico del territorio per promuovere le proprie risorse ed il suo patrimonio culturale e naturale” ma mi sia concesso di affermare che con l’integrazione socio/sanitaria “ci azzecca” assolutamente nulla.
Al pacco dono con le modalità suddette non aderisco ma alla conferenza ci sarò pregando però il Sindaco di Gaeta di riunire poi il Distretto sugli argomenti di sua stretta competenza”.