Come si dice? Quando le improvvisazioni (pensate nel sottobosco delle belle follie) riescono con il botto.
Appuntamento la mattina del 27 agosto, ore 5,30 appuntamento presso il piazzale della Darsena, sul lungomare, per poi salire fino su alla torre. Molti hanno fatto “After” e “All night long” ma ci stava davvero tutta, dal momento che questa 60esima edizione dell’Arrivederci a Scauri – festa del mare è stata davvero piena di eventi, si potrebbe anche dire ennesimo sold out.
Dalle parole del Sindaco Stefanelli ci si aspettavano all’incirca 200- 250 persone massimo, ma ce ne stavano davvero molte di più, forse il doppio, e per molti era la prima volta che calcavano quello che per i residenti camminatori o fruitori delle nostre bellezze sembra normale amministrazione.
La chermesse di Bucalone si è aperta con il suo cavallo di battaglia “A mano a mano” di Rino Gaetano, a seguire canzoni di Lucio Battisti, Lunapop, un ricordo a Toto Cotugno, Vasco Rossi con Albachiara, e tante altre e in chiusura i Coldplay….
Quando è stato chiesto più o meno da dove si proveniva c’è chi ha risposto da Roma, da Padova, Napoli, Caserta, e luoghi confinanti, senza barriere geografiche, perché bisogna essere onesti i begli eventi, la bravura di Bucalone, l’alba che sa dipingere questo bozzetto di paradiso, e la musica che unisce da sempre generazioni sono stati un bellissimo meltin pot.
Tante le braccia alzate a scandire il tempo e ad acciuffare le note nell’aria e davvero tante belle emozioni.
Quasi due ore trascorse in mezzo alla musica, a canzoni cantate a squarciagola, che chi scrive ha nel cuore, e che con gioia ha visto intonare anche dai più giovani. Evento che sicuramente sarà ripetuto in un’altro angolo caratteristico del nostro territorio, e tra battute botta e risposta tra il sindaco e l’anchorman Bucalone magari aspettando il tramonto.
Plauso va all’amministrazione, alla protezione civile, alla polizia locale e a tutti quelli che hanno reso possibile quest evento.
Ma un ringraziamento va a chi ci ha regalato questi angoli e questi colori mai uguali a se stessi.