La collega Angela Nicoletti su Facebook a caldo ha scritto: “Sposato da 43 giorni. Assassinato come un cane mentre svolgeva il suo lavoro di tutore dell’ordine. Massacrato a coltellate da un balordo nel centro di Roma, nel quartiere Prati. L’assassino è in fuga con i suoi complici. In questa foto il brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega è il ritratto della felicità. Accanto all’amore della sua vita. Un sogno coronato con grandi sacrifici. Un sogno spezzato a colpi di lama. Pensiamo a bloccare gli sbarchi ma non pensiamo a potenziare le forze dell’ordine. A consentire a chi lavora in strada, notte e giorno, a tornare a casa integro. Erano in due impiegati nel servizio di pattugliamento. Troppo spesso sono solo due i carabinieri, poliziotti o finanzieri che devono ‘sorvegliare’ quartieri composti da migliaia di persone. La vera sconfitta della notte scorsa, è la scarsa considerazione che si ha verso chi, per uno stipendio da fame, ha il compito di ripristinare la legalità. Gli assassini saranno presto assegnati alla Giustizia. Tra qualche mese tutto verrà dimenticato. Fino al prossimo dramma. A dover vivere con un dolore senza fine saranno questa giovane vedova, i genitori e tutti coloro che questo ragazzo lo hanno conosciuto ed amato”.
Successivamente le indagini ci portano a considerare l’ipotesi che siano coinvolti nel furto due cittadini americani, ma non nell’assassinio. La Benemerita l’indomani annota: “Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri: il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno. È morto stanotte a Roma per 8 coltellate, inferte per i 100 euro che i 2 autori di 1 furto pretendevano in cambio della restituzione di 1 borsello rubato. In gergo si chiama “cavallo di ritorno”. Ma quei numeri non sono freddi: sono il conto di un’esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l’infinito. Il più vivo dolore per una mancanza che affligge 110 mila Carabinieri. Il più vivo cordoglio ai Suoi cari, che stringiamo in un immenso, unico abbraccio”. Faceva anche volontariato due giorni alla settimana. Questi ragazzi del Sud sono eccezionali, in divisa sono i migliori. Grazie Somma Vesuviana per averci donato un tuo figlio così grande. La redazione del Magazine Golfo e Dintorni e della testata on line Tutto Golfo esprime il suo vivissimo cordoglio, denso di dolore.