Il Marchio del Patrimonio Europeo ( European Heritage Label) è un riconoscimento che la Commissione europea della Cultura dà a quei siti del patrimonio culturale europeo che abbiano un particolare valore simbolico e/o rivestano un ruolo importante nella storia e nella cultura d’Europa e/o nella costruzione dell’Unione Europea.
Il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo (MIBACT) può presentare ogni anno due candidature, scelte tra tutte quelle che riceve, alla Commissione Europea che ne può approvare poi al massimo una per Paese.
Quest’anno le candidature presentate sono state sei. L’hanno spuntata “Ventotene” e il “sito tematico Terre d’acqua, terre nell’acqua. Delta del Po e Venezia”. Ora tocca alla Commissione Europea quale a quale sito dare questo importante riconoscimento.
Frattanto Ventotene ha già formalizzato una collaborazione con i siti italiani che hanno già ottenuto questo riconoscimento negli anni passati: Pieve Tesino, dove c’è Casa Alcide De Gasperi, e il Parco archeologico di Ostia Antica, a Roma.
Dopo la costituzione del Tavolo Europa a Ventotene, nel 2018, con tutti i principali Movimenti Europeisti, il riconoscimento del Diploma d’Europa, nel 2019, da parte della Commissione Europea, quello di “Luogo della Memoria-e Isola d’Europa “, nel 2020, da parte della Regione Lazio con la Legge n°12del 12 Agosto, la sottoscrizione dei Patti di Amicizia con le Isole europee del Mediterraneo, Ventotene si avvia veramente ad essere il riferimento per antonomasia dell’Europa e dell’Unione Europea.
Ricordiamo che, a parte la sua bellezza, rimasta intatta nel tempo, e la storia di millenni che conserva sulle due isole (Ventotene e Santo Stefano) e nel fondo del suo mare, essa è stata il luogo che ha ispirato la formulazione del famoso Manifesto “per un’Europa libera e unita”, chiamato oramai da tutti: il Manifesto di Ventotene.
“ Se la Commissione Europea dovesse dare il riconoscimento a Ventotene” – ci dice il sindaco Gerardo Santomauro “ sarebbe il modo migliore per suggellare l’80.mo anniversario dalla formulazione del Manifesto che quest’anno festeggiamo”.
Peraltro quest’anno hanno preso il via i lavori di recupero del Carcere borbonico di Santo Stefano, sotto la guida del Commissario Straordinario, l’on. Silvia Costa. Ciò, non solo consentirà di restituire al mondo un bene e una storia incredibile sulla concezione delle carceri dall’800 ai nostri giorni, ma anche di costruire delle residenze per studiosi, ricercatori, professori e studenti di tutta Europa per vivere i luoghi dove tanti intellettuali e politici sono stati carcerati e confinati ingiustamente; luoghi però che hanno dato l’ispirazione adeguata per immaginare un’Europa senza guerre e una Costituzione, quella italiana, che è una delle più avanzate del mondo.