“Ventotene da confino fascista a isola d’Europa” il nuovo libro di Pier Giacomo Sottoriva
Il giornalista Pier Giacomo Sottoriva presenterà presso l’Aula magna del Liceo Classico Vitruvio Pollione di Formia il suo ultimo libro intitolato “Ventotene da confino fascista a isola d’Europa” con la prefazione di Gabriele Panizzi
Giovedì 28 novembre 2019, il giornalista Pier Giacomo Sottoriva, alle ore 17, presenterà presso l’Aula magna del Liceo Classico Vitruvio Pollione di Formia il suo ultimo libro in ordine di tempo. Intitolato “Ventotene da confino fascista a isola d’Europa”, edito da L’Ultima Spiaggia di Genova-Ventotene.
Il volume è introdotto dalla prefazione di Gabriele Panizzi, noto intellettuale e politico della nostra Provincia. L’evento è promosso dall’Associazione ex studenti del Liceo Vitruvio Pollione e della Dirigenza del Liceo stesso. In mattinata un incontro con le classi finali del Liceo per un esame del periodo storico passato ed attuale e dei contenuti del libro.
IL Libro. (…) Alla fine del Settecento i Borboni di Napoli fecero costruire sul vicino isolotto di Santo Stefano un edificio da destinare ad ergastolo di Stato. Vi hanno trovato ospitalità forzosa prigionieri del primo Risorgimento italiano, come i fratelli Settembrini, il regicida Gaetano Bresci, che vi morì di una strana e mai spiegata morte; e delinquenti di ogni risma, poi i più strenui antifascisti, che venivano qui a valutare la differenza che passava tra un “soggiorno” da confinato ed uno da prigioniero in fortezza; e tanti poveri diavoli, soprattutto contadini analfabeti, colpiti, nel secondo immediato dopoguerra, dall’unica definitiva e inesorabile sentenza inflitta dai tribunali speciali, che dannava all’ergastolo anche un rapinatore di biciclette.
L’ex ergastolo fu chiuso nel febbraio 1965. Se ne studiò, negli “anni di piombo”, una destinazione a reclusorio per brigatisti rossi, ma il generale Carlo Alberto Della Chiesa, che era stato incaricat di studiarne l’adattabilità al nuovo scopo, concluse negativamente. Da allora l’edificio, possentericco di fascino architettonico, è in decadimento.
L’ex premier Renzi fece stanziare circa 70 milioni di euro per assicurarne la conservazione, ma il cantiere non è partito che con qualche modesto stralcio. Rischia il tracollo fisico. Il racconto comprende anche una visita fatta dall’Autore ai primi anni Sessanta all’ergastolo ancora in attività.
Nel libro, insieme alla vita dei confinati, si raccontano i principali episodi che la colonia confinaria visse nell’ultimo periodo bellico: l’affondamento nel luglio 1943 del piroscafo “Santa Lucia” che collegava l’isola a Napoli; la liberazione di Ventotene, primo comune pontino ad essere liberato il 9 settembre 1943; una rivolta dei detenuti nel periodo immediatamente seguente alla liberazione; alcune clamorose vicende come le due evasioni di famosi ergastolani; il primo tentativo di un direttore di ergastolo di introdurre un regime carcerario meno duro, fallito dopo le evasioni. Oggi l’ergastolo è un monumento che sta crollando (…).