Valorizzare il Porticciolo Romano di Formia. Utilizzare al meglio i fondi in arrivo – L’11 gennaio 2022 la Regione Lazio ha comunicato lo stanziamento di 3,8 milioni di euro per la valorizzazione di 16 luoghi della Cultura nel Lazio. I destinatari saranno 2 siti della provincia di Viterbo, 3 in provincia di Roma, 7 in provincia di Frosinone, 2 a Rieti e 2 in provincia di Latina. Uno dei siti individuati nella provincia di Latina, destinatario di un contributo di circa € 239.894 euro, è il Porticciolo romano. In particolare il contributo verrà destinato alla restaurazione della banchina destra del porticciolo (consentendone anche il camminamento) per rendere possibile l’attracco alle piccole barche dell’Ente Parco, per realizzare percorsi che rendano l’area completamente accessibile ai disabili oltreché per garantire la normale fruibilità in sicurezza. Inoltre è prevista l’installazione di un impianto multimediale digitale ad effetto pseudo oleografico con storytelling del sito, adatto anche agli ipoudenti, l’installazione di un piccolo impianto fotovoltaico sul laboratorio di biodiversità marina, dedicato alle tartarughe marine presenti sul sito e l’installazione di un impianto di video sorveglianza ai fini della sicurezza dei luoghi. Insomma un intervento importante che restituirà ad un luogo così straordinario, l’importanza e la bellezza che merita. Il porticciolo romano è un antico approdo sorto sulle mura perimetrali dell’antica peschiera dell’area archeologica della “Villa di Mamurra” nel parco di Gianola, una delle quattro aree che compongono il parco regionale Riviera di Ulisse. Quest’ultimo, istituito nel 1987 con la legge regionale n. 15, è ubicato nella parte meridionale della Regione Lazio e si estende lungo la costa del golfo di Gaeta e comprende i territori delle aree protette ricadenti nei comuni di Gaeta, Formia, Minturno e Sperlonga. Il parco di Gianola, ha un’estensione complessiva di 309 ettari, compresi 17 ettari di area protetta a mare e all’interno del quale è possibile realizzare differenti itinerari, passeggiando tra storia, archeologia e natura. Infatti all’interno del parco sono presenti diversi siti archeologici come la Cisterna delle 36 colonne, la Grotta della Janara, il Tempio di Giano, Villa Mamurra, il Porticciolo romano e il Castello di Gianola (proprietà privata, ndr). Ma all’interno del parco è possibile realizzare anche semplici escursioni, percorsi e attività completamente immersi nella natura, in particolare il parco offre la possibilità di realizzare percorsi come il sentiero del Crinale o visitare la spiaggia di Porto Cofaniello. Infine il parco prevede aree per il parcheggio e ricreative come il parco sospeso per i bambini e l’area fitness per tutti. Ma andiamo a conoscere le origini e la storia di ogni sito archeologico situato all’interno del parco di Gianola.
Villa Mamurra
Il complesso fu edificato nel 50 a.C. per volontà di Mamurra, un facoltoso cavaliere romano, di origine formiana, vissuto in età repubblicana. Sorgeva a pochi metri dal mare e si estendeva, in lunghezza, per alcune centinaia di metri. Oggi restano visibili alcuni ambienti posti discontinuamente lungo un tratto di costa di oltre 200 metri. E’ possibile, per i visitatori, ammirare, in particolare, due cisterne che fungevano da punto di raccolta per l’acqua piovana e per quella proveniente da sorgenti naturali dei vicini Monti Aurunci. Tali cisterne dette Maggiore e delle Trentasei colonne presentano caratteristiche costruttive innovative.
La cisterna delle 36 colonne
La cisterna delle 36 colonne è una cisterna romana che venne costruita per rifornire d’acqua corrente gli ambienti sottostanti del complesso del Ninfeo di Villa Mamurra. A dicembre 2018 erano stati annunciati dall’ing. Roberto Rotasso per l’Ente Parco Regionale Riviera di Ulisse e dalla dott.ssa Giovanna Rita Bellini per la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, presso la sede del Parco in via della Breccia a Gaeta, i lavori di recupero dell’area, in attuazione del protocollo di intesa sottoscritto tra Ente Parco e Soprintendenza nel Dicembre del 2017 e dell’integrazione stipulata il 14 Dicembre 2018.
La “Grotta della Janara”
Si può inoltre osservare la Grotta della Janara, un corridoio scavato nella roccia utilizzato per congiungere la parte superiore della villa con una serie di vasche termali, poste a livello del mare, di cui restano ben visibili i perimetri. La “Grotta della Janara“ prende il proprio nome dalla credenza delle “Janare”, termine con cui nell’Italia centromeridionale, in particolare nell’area sannitica-beneventana, vengono indicate le streghe. Il termine “grotta” nasce da un errata lettura del luogo, i cui gradini col tempo erano stati in parte ricoperti e nascosti dalla terra, motivo per cui non si aveva piena percezione dello spazio, assimilato ad un antro, una cavità che portava verso il basso, una grotta. Nella realtà si tratta di una scala voltata ad ambientazione rupestre, elemento di raccordo tra due livelli, posti a diversa quota, del complesso della villa costiera di età romana, precisamente tardo repubblicana, attribuita a Mamurra, cavaliere formiano. La scala permetteva di passare dal livello centrale degli spazi della villa a quello inferiore, prossimo alla costa, lungo il quale erano ubicati gli spazi propriamente abitati. L’inizio della scala è posto in prossimità delle rovine del ninfeo, elemento cardine dell’intero complesso della villa, e della cisterna minore delle 36 colonne.
Il tempio di Giano
Del Tempio di Giano, di forma ottagonale, sono conservate soltanto alcune rovine (in fase di recupero) poiché è andato distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Del complesso rimangono anche altre testimonianze di dimensioni inferiori.
Il Porticciolo romano
il Porticciolo romano ha un origine discussa infatti molti erroneamente lo attribuirono ad un epoca romana ma in realtà venne realizzato verso il 1930 dal marchese Carlo Afan de Rivera, proprietario di una villa posta dietro l´insenatura, per consentire l´ormeggio delle piccole imbarcazioni personali e di quelle da pesca che, per consuetudine, si riparavano nel luogo. Tra i frequentatori i reali d´Italia, appassionati di pesca, che vi si recavano dalla Villa Guja (odierno Albergo Miramare). La struttura portuale si trova nella profonda insenatura che separa quasi il promontorio di Gianola dal nucleo orografico del Monte di Scauri. Da un capo all´altro due bracci, allineati verso una bocca centrale delimitano un bacino di forma leggermente trapezia: moli e banchine sono di pietra locale grezza legata con malta cementizia, infine la pietra sagomata è impiegata nei dispositivi di ormeggio, negli spigoli e nelle scaletta. L´attribuzione di questi ruderi ad un porticciolo invece che alla peschiera è dovuta principalmente al nome tradizionale del luogo, Porto di Giànola, che si trova già in una pergamena del 1391 pubblicata nel Codex Diplomaticus Cajetanus, in cui è scritto “portum Janulae prope Scaulum”, ossia presso Scauri. Frequente è la qualifica di “porto” alle insenature rocciose adatte all´approdo pur senza alcuna opera artificiale, specialmente lungo una costa impervia come questa, prova è il “Porto Cofenello” subito ad oriente, che non mostra traccia alcuna di murature. Ecco quindi spiegata l´origine del “Porticciolo Romano di Giànola”, sull´errore frequente di attribuire l´uso di una costruzione dai toponimi, come è accaduto per il Tempio di Giano dalla preesistente denominazione di “Janula”; questa a sua volta nulla a che vedere con il dio Giano, bensì molto con la dea Diana secondo la variante di Jana.
Il Castello di Gianola
Infine all’interno del parco si trova anche un castello (di proprietà privata, ndr).
Una straordinaria bellezza che deve essere tutelata, protetta e salvaguardata ma tutto questo comporta la necessità di una continua manutenzione che richiede costi e personale. Ad esempio il sentiero del Crinale, appare sul sito ufficiale del parco di Gianola, non è attualmente percorribile per via di numerose colonie di cinghiali che si sono insediate in loco. Con il contributo per la riqualificazione del porticciolo romano ci auguriamo che si possa presto aprire la possibilità di poter fruire completamente dell’intero parco, ovvero che possa essere interamente accessibile a tutti i visitatori, creando concretamente un adeguata offerta turistica per un altresì domanda, riuscendo ad avere finalmente la giusta attenzione e visibilità.