Un antico adagio popolare recita “E non ci vuole stare”. Continua pervicace la volontà degli stalker di far male e di rimettere insieme cocci che non sarà mai possibile ricomporre poiché si basano sulla violenza e la sopraffazione dell’uomo sulla donna.
La Polizia di Stato sta conducendo una battaglia durissima in nome del codice rosso.
Era già stato colpito, in data 10 agosto 2020, un cinquantenne iniziali C.C., dalla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento alla moglie e ai suoi familiari.
Nemmeno un mese dopo, in data 6 settembre, l’uomo veniva tratto in arresto e posto a regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, proprio a causa dell’inadempimento di tale misura.
In data 17 u.s., personale della Squadra Volante lo aveva tratto in arresto in quanto si era reso responsabile dei reati di evasione, resistenza e minacce a P.U.
Nel particolare, una donna M.A., di anni 48, aveva segnalato la presenza dell’ex marito nei pressi della propria abitazione, sebbene precedentemente allontanato dalla casa familiare, come sopra specificato. Nella circostanza, C.C., in data 18 u.s., al termine dell’udienza di convalida dell’arresto, veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Rieti in attesa del processo, rinviato a seguito di richiesta del proprio difensore dei cd. “termini a difesa”, per l’accesso a riti alternativi.
Infine nella mattinata odierna, C.C. è stato nuovamente raggiunto da una ulteriore Ordinanza di Misura Cautelare in Carcere, emessa dal Tribunale di Latina, Uff. G.I.P. – Dott. M. LA ROSA, a seguito della richiesta di aggravamento della precedente misura degli arresti domiciliari, inoltrata dalla Procura di Latina – Dott.ssa D. Monsurrò.