ll consigliere Tommaso Iossa, citato anche dal Sindaco Stefanelli quale fautore della richiesta, protocollata il 17 dicembre scorso, di screening per tutti gli studenti delle scuole del territorio per un rientro in sicurezza, non concorda con la decisione del Sindaco di non attivare lo screening perché ci sarebbero voluti almeno 10 giorni e ingenti risorse economiche.
Dice Iossa – Ad ottobre fu fatto un drive in per tutto il plesso Balbo e qualche classe del Liceo Scientifico Alberti e il tutto durò tra le 4 e le 5 ore di un unico giorno e con soli due addetti ai prelievi.
La scelta di far slittare l’apertura delle scuole all’11 gennaio speravo fosse stata fatta per avere i giusti tempi per rientrare in piena sicurezza dopo lo screening. Dal 6 al 10 gennaio il tempo sarebbe stato sufficiente. Oltretutto dobbiamo ricordare che il Liceo ripartirà con le lezioni in presenza molto probabilmente non prima di metà gennaio o, comunque, al 50%, a seconda delle disposizioni Statali che a breve verranno emanate e quindi si sarebbe potuto dare precedenza a coloro che rientreranno in presenza e avere più tempo per tamponare i restanti. Ricordo anche che le scuole stanno attivando la DAD per il 7 e l’8 gennaio e credo che, piuttosto che rischiare una chiusura di tutti i plessi per altri 15 giorni per casi eventualmente riscontrati nelle classi dopo la ripartenza, si sarebbe potuto prolungare la DAD di qualche altro giorno per permettere lo screening-.
Iossa tiene a specificare che la sua richiesta nasce dalla preoccupazione delle famiglie degli studenti che tramite i rappresentanti di classe hanno mostrato le loro ragioni e le loro perplessità.
In merito alle ingenti risorse economiche che andrebbero spese, Iossa interviene – non è certo un mio compito decidere come investire i soldi del fondo covid ma credo che il rientro in sicurezza per gli studenti e il personale scolastico sia un giusto e dovuto investimento-.
A questo punto, qualora l’Amministrazione non avesse ancora intenzione di attivare il sopra citato screening, la scelta più coscienziosa sarebbe quella di prolungare la DAD fino al prossimo 15 gennaio in modo da far trascorrere i famigerati 15 giorni dal capodanno che potrebbe essere una delle date con maggior rischio di aggregazione.
Conclude Iossa – da padre non posso sentirmi sereno nel far rientrare le mie figlie in classe senza alcun controllo.
Mai come in questo ultimo periodo la nostra comunità sta registrando così tanti casi COVID-19.
Purtroppo il virus ora è veramente vicino e se non si agisce preventivamente metteremo a rischio l’intera collettività-.
Molti sono i Comuni del sud pontino che stanno o hanno attivato lo screening per la riapertura delle scuole, anche cittadine con maggior numero di studenti e istituti scolastici, come ad esempio Terracina.