Il Covid – 19 e la sua lunga quarantena, oramai alle spalle, hanno danneggiato vite di persone e di attività economiche. Ma vi è un lavoro in particolare che è stato preso di mira dal virus: Il tatuatore. Farlo ai tempi del Coronovirus è un atto di coraggio e di determinazione nel proseguire non solo la propria attività, ma prima di tutto la propria passione artistica in totale sicurezza.
Secondo alcune testimonianze raccolte, dopo aver ascoltato alcuni studi di tatuatori locali, i cambiamenti hanno riguardato le modalità di approccio del cliente. In questo periodo per esempio, si lavora solo su appuntamento, e la progettazione del tatuaggio avviene tramite mail o comunque online per ridurre ai minimi termini i contatti con il cliente.
Altri ancora ci hanno riferito che l’attenzione verso il cliente non è poi così diversa da quello che c’era prima: “Già esistevano le norme igieniche e di sicurezza, come la sterilizzazione degli strumenti, quindi non è cambiato più di tanto. Noi siamo regolamentati sotto la categoria estetisti e parrucchieri per le stesse misure restrittive, ma a differenza magari di un centro estetico in cui non era obbligatorio l’uso della mascherina, noi l’abbiamo sempre utilizzata stando a contatto con il cliente quindi non è stato un trauma per così dire”.
Se quindi riguardo sicurezza e igiene gli studi dei tatuatori non hanno subito particolari modifiche oltre quelle elencate, è stato comunque difficile superare il periodo del lockdown con gli studi chiusi, nel periodo di maggior affluenza.
“I periodi in cui lavori di più sono prima dell’estate – ha spiegato un tatuatore locale – perché poi hai il tempo di farlo rimarginare e sfoggiarlo in spiaggia. Un po’ come l’abbonamento della palestra che fai da marzo a giugno. Noi in provincia per fortuna, non abbiamo subito un forte calo, perché generalmente qui la clientela è fissa e sono contati, cioè sono quasi tutti amici e amici di amici, poi comunque gioco un ruolo fondamentale il passaparola. Quindi nel momento in cui siamo tornati a lavorare la clientela non è aumentata o diminuita, gli appuntamenti sono solo slittati più avanti”.