“Come avevamo promesso, nella mattinata del 30 gennaio 2020 abbiamo protocollato la petizione contro la restituzione dei locali della “Casa del Bambino” di Scauri, da parte della Parrocchia Maria SS.ma Immacolata, richiesta dal Comune con nota del 13/01/2020.
Abbiamo raccolto, in soli quattro giorni, oltre 450 firme e vorremmo ringraziarvi uno per uno per il sostegno, ma siccome non è possibile lo facciamo comunicandolo a mezzo stampa e sui social.
Ricordiamo, inoltre, che il movimento civico “Minturno Libera” contesta di tale scelta i modi e i tempi utilizzati dall’amministrazione (un preavviso di soli 18 giorni), i quali comportano notevoli disagi alle famiglie che frequentano la parrocchia e che nulla ha a che a vedere con la richiesta del Parroco, Don Alessandro Corrente, il quale ipotizzava che l’eccessivo carico al piano superiore, dovuto all’enorme mole di testi librari presenti nella favolosa e sempre aperta biblioteca Enzo Integlia, di cui molti cittadini hanno già goduto, stesse danneggiando i locali del piano terra.
A oggi, bisogna far presente che, mentre il Parroco ha già sgomberato i locali, lo stesso non è accaduto per quelli del primo piano e, inoltre, gli stessi sono chiusi, contrariamente a quanto pattuito con l’Amministrazione.
Abbiamo chiesto, quindi, nella nota di accompagnamento alla petizione (protocollo n. 2991 del 30 gennaio 2020), di rivedere la posizione in merito alla “Casa del bambino”, alla luce della forte adesione popolare alla nostra iniziativa, consentendo perlomeno che i corsi attualmente in itinere possano terminare regolarmente e di verificare l’effettivo sgombero anche della parte concessa a Italia Nostra, la quale, come affermato dal primo cittadino, è interessato da identico provvedimento della parrocchia.
Concludiamo precisando che la nostra richiesta è stata indirizzata non solo al sindaco Gerardo Stefanelli ma anche alla delegata all’inclusione sociale Laura Miola, con la quale siamo sempre disponibili a fare un sopralluogo in diretta video per mostrare a tutti se, effettivamente, le aule per il catechismo, non altri locali destinati per causa di forza maggiore a tale scopo, sono accessibili ai disabili”.