Una stagione balneare 2020 insolita che si appresta a riaprire i battenti tra incertezza e voglia di ricominciare ma, ovviamente, che lo farà in applicazione di tutte le possibili misure di sicurezza e di protezione per turisti e personale. E proprio su questo punto, nascono i tanti dubbi dei titolari degli stabilimenti balneari, dal momento che il governo centrale non ha ancora delineato linee guida precise e dettagliate per tali categorie turistiche. Intanto in questi giorni si stanno effettuando i primi lavori di manutenzione degli stabilimenti mentre ci si domanda come effettuare nel modo più corretto la sanificazione dei locali, dei lettini e degli ombrelloni, i quali, quest’ultimi, dovranno mantenere determinate distanze, tra una postazione e l’altra, per garantire la massima sicurezza e protezione dei clienti, e, infine, se sarà obbligatorio, addirittura, delineare dei confini fisici tra un ombrellone e l’altro.
Queste le domande più frequenti che si stanno ponendo i titolari delle attività turistiche stagionali sul piano pratico. Ma un’altra importante questione, come gli stessi la definiscono, è quella che riguarda la “certezza del diritto” delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, dal momento che anche i termini di scadenza della proroga delle stesse, sono poco chiari: un anno, tre o tredici anni?. Infine un altro problema riguarda le agevolazioni sul piano fiscale ed economico, dal momento che gli introiti di tali attività si prospettano molto più bassi rispetto a quelli dell’anno precedente.
Abbiamo rivolto queste domande a uno dei sindaci del golfo, in particolare, al sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli e al capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare, Giuseppe Simeone, i quali, in questi giorni, stanno lavorando per chiarire i dubbi sollevati dalle categorie sopra indicate e riuscire a dare delle risposte celeri, prima che riapra la stagione balneare 2020, che avverrà il 18 maggio.
Il sindaco Gerardo Stefanelli. “Le competenze sulla stagione balneare sono della regione che durante questa settimana ha avviato un confronto con le Associazioni di categoria del settore e con le Amministrazioni comunali. Siamo in attesa di sapere cosa accadrà. Per quanto riguarda eventuali sostegni comunali al mondo produttivo stiamo analizzando i provvedimenti governo nazionale e regionale per individuare ambito di intervento che non si sovrappongano tra loro”.
Il consigliere regionale Giuseppe Simeone. “Si sono svolte, in questi giorni, due importanti riunioni, quella tra la Regione e l’Associazione categorie balneari e un’altra, tra i sindaci e le capitanerie di porto di Civitavecchia, Anzio, Terracina e Gaeta. Durante la prima, si è deciso di anticipare la riapertura di queste attività al 18 maggio e non più il 1° giugno, come si era detto negli ultimi Dpcm. Inoltre sono state esposte le problematiche relative all’apertura degli stabilimenti balneari ed è emerso l’obbligo, per i titolari degli stabilimenti, di rispettare una distanza tra un ombrellone e un altro, per poter garantire una corretta fruizione di tali servizi, di almeno 5 metri ma non si è ritenuto necessario imporre l’obbligo, in capo agli imprenditori, di realizzare strutture fisiche (in bambù, in plexiglass o in altri materiali) per delineare confini, tale attività è stata lasciata a discrezione degli stabilimenti. Un altro obbligo importante è invece quello che riguarda la sanificazione di tali servizi, che dovrà essere sempre realizzata al termine della permanenza dei clienti, in modo tale che il prossimo consumatore, potrà fruire del servizio nella massima sicurezza. Infine, durante il secondo incontro, è stata illustrata un’altra importante problematica che riguarda le spiagge libere che dovranno essere monitorate dalle varie capitanerie di porto, le quali dovranno vigilare sul rispetto degli obblighi che verranno via via delineati su queste e sugli stabilimenti balneari. Siamo in attesa di ulteriori dettagli da parte del governo per capire la situazione riguardante la proroga sulle concessioni demaniali e delle possibili manovre fiscali ed economiche da applicare su queste attività, le quali, data la situazione particolare, non avranno la possibilità di rendere quanto gli anni passati. In questi giorni cercheremo e speriamo di avere dal governo delle risposte più precise riguardo le possibili agevolazioni di natura economica da applicare su tali categorie”.