Il sindaco del Comune di Minturno Gerardo Stefanelli con grande sensibilità ha voluto salutare ufficialmente Don Simone Di Vito classe 1948 che ha lasciato domenica 28 ottobre, giorno del suo onomastico, dopo trentuno anni, la comunità parrocchiale di Scauri “Sant’Albina V.M.” con una lettera aperta: “Caro Don Simone, nel momento in cui lasci Scauri e la Comunità Parrocchiale di Sant’Albina, che hai guidato con dedizione per 31 anni, sento di dover esprimere, a nome della Cittadinanza, sincere parole di apprezzamento per la tua feconda e significativa missione. In questo lungo tempo trascorso tra noi hai rappresentato un punto di riferimento per credenti e non, sei stato una coscienza critica per la realtà locale e spesso un pungolo per gli amministratori ed i politici. Il tuo impegno spirituale si è legato a quello civile per il sostegno alle persone in difficoltà, il benessere e la crescita di una cittadina sempre bisognosa di consigli, di stimoli e di idee. La gente ha potuto contare sul tuo apporto e soprattutto sulla tua “voce”, pronta a promuovere acute riflessioni e ad avanzare proposte a volte originali, a conferma di un pluralismo e di una diversità di angolazione in grado di arricchire il dibattito e la vita cittadina.
A nome dell’Amministrazione Comunale, ti ringrazio per quanto hai saputo fare a Scauri in questi 31 anni e ti auguro di poter proseguire con la solita “verve” il tuo impegno sacerdotale, al servizio dell’Arcidiocesi di Gaeta. Con stima e gratitudine”. Hanno rivestito due ruoli che hanno ricordato a tanti gli indimenticabili romanzi di Giovannino Guareschi, ma a ruoli invertiti. Don Camillo sempre a sinistra del sindaco Peppone. Chi scrive deve a lui la sua ordinazione di diacono, fu lui a presentare la mia candidatura 31 anni fa e 26 anni fa a pormi la dalmatica sul camice bianco. Ha lasciato la parrocchia ma resta direttore dell’ufficio diocesano della pastorale del lavoro e vicario della forania di Minturno. Nondimeno ricopre ruoli nazionali quali consigliere di amministrazione dell’Istituto Centrale per il Sostentamento Clero, e quello di membro della Commissione presbiterale italiana. Il 21 settembre 2018 aveva pubblicizzato una sua lettera del seguente tenore: “Cari fratelli e sorelle, oggi, desidero ringraziare il Signore per avermi affidato questa Parrocchia con cui ho condiviso un lungo tratto di strada nei 46 anni di ministero sacerdotale da parroco. Ora, in scienza e coscienza decido di dimettermi dalla responsabilità di parroco; una decisione maturata nel tempo e presa in agosto a Częstochowa pregando davanti l’Icona della Madonna Nera. Il giorno dell’insediamento in questa comunità feci mie le parole di Pietro al paralitico del Tempio “non possiedo né oro né argento, ma quello che ho te lo do …”.
Penso di aver mantenuto l’impegno! Ho insistito molto sulla formazione e sulla coscienza delle persone dai bambini agli adulti, sull’importanza del rispetto delle regole, per far crescere laici impegnati nella Chiesa e nella società. Prima di prendere questa decisione ho voluto portare a termine lavori, sistemare quanto più possibile, affinché il nuovo Parroco possa iniziare il suo mandato in assoluta tranquillità, anche dal punto di vista economico. Ho amministrato la parrocchia come fa un padre quando sceglie le priorità per la propria famiglia, indirizzando le spese oltre che per le attività pastorali, per la Caritas e le Missioni, per la gestione e l’ampliamento dei locali aggiungendo a quanto era stato fatto da Don Angelo Di Giorgio (che questa chiesa ha costruito 60 anni fa). Il salone polifunzionale realizzato sotto la chiesa dopo anni di lavoro, è stato informatizzato in questi ultimi mesi: vuole essere un’interpretazione moderna del pensiero di Don Lorenzo Milani, e cioè che non ci possono essere uguaglianza e pari opportunità lavorative per i giovani se non hanno le stesse opportunità formative; oggi l’utilizzo ampio delle procedure informatiche privilegia chi possiede conoscenza e dimestichezza in tale ambito e la Parrocchia Santa Albina vuole offrire questo spazio formativo soprattutto alle fasce sociali meno abbienti. Anche per la catechesi si potranno utilizzare nuove modalità e moderni mezzi di comunicazione.
Ringrazio tutti voi, una Comunità Famiglia di famiglie, che nella maggioranza ha condiviso la linea di sobrietà e rispetto delle regole senza cercare sotterfugi e scorciatoie, una Comunità che ha sempre risposto con generosità per le tante esigenze parrocchiali ma anche per la Caritas e le Opere missionarie dimostrando sensibilità e capacità di guardare lontano; ringrazio tutti gli operatori pastorali ed i vari collaboratori che si sono susseguiti ed hanno reso possibili le molteplici iniziative in questi 31 anni.
Consentitemi di dire grazie: al gruppo delle pulizie, il lavoro più umile, che ci ha fatto sentire il “profumo e la freschezza” della casa/comunità; al coro, che ha reso celestiali le varie celebrazioni liturgiche; alle persone che si sono dedicate ai fiori, anche per il messaggio spirituale che hanno trasmesso creando suggestive composizioni; e a coloro che hanno costantemente curato le piante nei tanti spazi parrocchiali; al gruppo del presepe, che ci ha regalato emozioni e messaggi profondi partendo dalla Natività fino all’altare della Reposizione; ai gruppi Caritas e Missionario, per le varie attività in risposta ai bisogni dei fratelli vicini e lontani; alle catechiste e loro assistenti, per l’attività impegnativa e costante nella formazione e preparazione ai Sacramenti di bambini, giovani e adulti; all’Azione Cattolica, nelle sue varie espressioni, per essere stata sempre “lievito” nella comunità pur nelle difficoltà di aggregazione che la Chiesa italiana attraversa negli ultimi anni; agli educatori dell’Oratorio, per il tempo gioioso dedicato ai ragazzi ed i risultati eccellenti ottenuti nei tornei sportivi regionali; ai Ministri straordinari dell’Eucarestia che hanno ricevuto il dono di portare Gesù agli ammalati e generosamente hanno risposto donando il proprio tempo per gli anziani, gli ammalati, ma anche per le celebrazioni comunitarie; ai Ministranti, per il festoso servizio all’Altare; al diacono Biagio, per la sua testimonianza nel servizio: sempre mite, riservato, sincero e disponibile; alla Congregazione delle Suore Orsoline, per la costante collaborazione espressa negli anni e per il legame spirituale con le realtà missionarie; ai membri del Consiglio pastorale e Consiglio affari economici, per la serietà e l’impegno con cui hanno affiancato il parroco; a professionisti, artigiani e commercianti che in tante occasioni hanno dato il proprio contributo; un grazie particolare al Consiglio pastorale dei ragazzi: i loro profondi suggerimenti per le attività parrocchiali e per le problematiche del territorio, sono stati e continueranno ad essere energia frizzante e vitale per la comunità: donano gioia e sono motivo di orgoglio perché espressione di quanto sia fruttuoso il lavoro serio nel cammino di formazione. Chiedo perdono per le incomprensioni che pure ci sono state.
Voglio concludere riprendendo la frase dell’Evangelista Luca 17,10: “Dopo aver fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”. Io, per il tempo che il Signore vorrà donarmi, potrò maggiormente dedicarmi al cammino spirituale personale ed alla cura delle anime, anche nel ruolo di assistente spirituale dei pellegrinaggi e guida di Terrasanta. Continuerò a svolgere l’incarico di consigliere di amministrazione dell’Istituto Centrale per il Sostentamento Clero, e quello di membro della Commissione presbiterale italiana. Vi porto tutti per sempre nel cuore e nella preghiera. Buona vita”. Ora negli scauresi vi è l’ansia di conoscere il nome del nuovo parroco che sarà scelto dall’Arcivescovo Mons. Luigi Vari con l’aiuto dello Spirito Santo. Solo da poco l’altra comunità scaurese ha conosciuto il suo parroco don Alessandro Corrente di Marina di Minturno. Totale rinnovamento ecclesiale per la frazione più importante e popolosa del comune di Minturno. Certamente va riconosciuto che don Simone è un sacerdote che non conosce le sfumature, per lui tutto o è nero o è bianco… e ciò è nello stesso tempo la sua forza e la sua debolezza.