Disoccupati, inoccupati, giovani NEET e donne: sono questi i destinatari della misura Selfiemployement per il 2021, gestita da Invitalia, l’agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa.
A differenza degli scorsi anni, possono usufruire dei finanziamenti previsti dal bando non solo i cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training), cioè i giovani che, interrotti gli studi, non fanno tirocini e non stanno cercando lavoro, ma anche le donne e i disoccupati di lungo periodo.
Guide di siti e riviste specializzate, tra cui troviamo quella molto ben articolata di Contributi PMI, fanno luce sul funzionamento del bando Selfiemployement, una risorsa preziosa per gli aspiranti imprenditori e liberi professionisti. Entriamo nel dettaglio e vediamo come funziona la misura.
Come accennato, a beneficiare del bando Selfiemployement sono tre categorie di persone: i NEET iscritti al programma Garanzia Giovani, disoccupati di lunga durata e le donne inattive. Per usufruire del bando, i NEET non devono avere un lavoro né essere impegnati in percorsi di studi o di formazione. I disoccupati devono aver presentato da almeno 12 mesi una DID (Dichiarazione di disponibilità al lavoro), mentre le donne non devono avere un contratto di lavoro o, in alternativa, avere guadagni molto piccoli, inferiori a quanto indicato dall’articolo 13 del Tiur. Inoltre, nessuna delle categorie beneficiarie deve essere socio o amministratore di una società attiva iscritta al registro delle imprese
Chi vuole partecipare al bando deve presentare domanda attraverso Invitalia, ma solo in forma associativa o societaria: imprese individuali, cooperative, cooperative sociali, associazioni professionali oppure società tra professionisti. Al momento della domanda, non è necessario che le società siano già costituite, a patto però che vengano poi realizzate entro 90 giorni dalla comunicazione di concessione del finanziamento. Possono partecipare al bando anche le società costituite da massimo 12 mesi, ma non ancora attive.
Le attività finanziabili dalla misura Selfiemployement sono diverse: fornitura di beni e servizi, attività commerciali, franchising, produzione di beni. Sono escluse invece le attività di pesca, acquacoltura, produzione primaria in agricoltura e tutto il settore legato a lotterie, case da gioco e scommesse.
Le domande per accedere al finanziamento e alle agevolazioni devono essere presentate attraverso la piattaforma online di Invitalia. Compilata la domanda e caricati gli allegati necessari, si può decidere di fare un colloquio con un addetto dell’agenzia (ma non è obbligatorio). Invitalia valuta la correttezza formale della domanda e la sostenibilità economica dell’attività da finanziare. L’agenzia comunica l’esito della richiesta entro 60 giorni.
Selfiemployement rappresenta una buona opportunità per gli inattivi e i disoccupati che vogliono dare forma a un’idea di business, e per le donne che vogliano cominciare un’attività d’impresa. In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, provare a costruire in autonomia il proprio futuro può essere una soluzione alternativa alla ricerca di un posto da lavoratore subordinato, sempre tenendo presente la complessità che si lega all’avvio di un’attività imprenditoriale.