In questo nuovo articolo affrontiamo un tema molto delicato, quello dei seggiolini per bambini. Con la nascita del mio piccolo Enea, come tutti i papà apprensivi di oggi, mi sono messo a cercare, spulciando sul web, tutte le informazioni utili al trasporto dei piccoli in auto. L’esito non è stato dei più felici. Infatti, mi sono imbattuto in notizie tutt’altro che rassicuranti. L’European Transport Safety Council (ETSC) nel suo ultimo rapporto scrive di 8000 bambini morti negli ultimi 10 anni in Europa per incidenti stradali e indica come causa principale il mancato utilizzo del seggiolino. Noi italiani siamo tra i più indisciplinati nell’uso dei sistemi di sicurezza per bambini. Un seggiolino su due è montato male e quattro genitori su dieci non lo utilizzano. La legge parla chiaro. I bambini devono viaggiare in auto obbligatoriamente con il seggiolino. Chiunque non fa uso dei dispositivi di ritenuta per bambini, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 80 euro a 323 euro, la decurtazione di 5 punti dalla patente, la sospensione da 15 giorni a 2 mesi in caso di recidiva. I bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato secondo le normative stabilite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Attualmente coesistono due normative per l’omologazione: la ECE R44/04 relativa al seggiolino testato soltanto nell’impatto frontale e la UNI R129 (iSize) relativa al seggiolino testato anche negli impatti laterali. Purtroppo, in Italia, è sufficiente che il seggiolino resisti ad un urto, solo frontale, a 50 km/h, per ottenere l’omologazione. Si garantisce così uno standard di sicurezza veramente minimo. Basti pensare che il 90 per cento degli incidenti su strada avvengono a circa 64 km e su impatto laterale, pertanto basterebbe testare i seggiolini su questi dati per coprire la quasi totalità dei casi di incidente. Ad oggi, questi test li effettuano solo in alcuni paesi come la Germania. Un altro dato allarmante e sempre più presente nelle cronache quotidiane è quello dei bambini deceduti in auto perché abbandonati e dimenticati sul loro seggiolino. Finalmente, anche da noi, è stato approvato alla Camera il disegno di legge che introduce i seggiolini salva bebè con dispositivi acustici che ricorderanno la presenza dei bimbi a bordo. Un segnale luminoso e uno acustico avviseranno i genitori della presenza del bambino in auto anche quando si spegne la macchina, così da evitare che i bimbi vengano dimenticati dentro l’abitacolo. Inoltre, i nuovi modelli di seggiolini per l’auto saranno direttamente forniti di sensori anti-abbandono. Invece, chi ha già acquistato un seggiolino, potrà adeguarlo alla normativa salva-bebè acquistando idonei dispositivi. Per esempio cuscinetti bluetooth che avvisano il genitore con una notifica sonora sullo smartphone nel caso si allontani lasciando il proprio bambino all’interno dell’abitacolo, oppure dispositivi più semplici che misurando la distanza massima tra genitore e bebè, che se superata, genera un allarme sonoro. Ovviamente la sicurezza ha un prezzo. A volte anche troppo elevato a causa delle speculazioni che le grandi aziende fanno sulle paure di noi genitori. E spesso, i maggiori costi, spese e costrizioni hanno l’effetto contrario di renderci più indisciplinati. Per evitare ciò, il ministro ai Trasporti ha già previsto l’introduzione di una detrazione fino a 200 euro per agevolare le famiglie obbligate all’acquisto di nuovi seggiolini auto. Lo sconto quindi dovrebbe essere introdotto con la Legge di Bilancio 2019, nella forma di detrazione fiscale. Per ulteriori info sul bonus per l’acquisto di seggiolini restate in contatto con Asso.Cons.Italia su Tuttogolfo.it, GeD e sui social.