Scuola in Italia: 431.000 giovani hanno solo la terza media. Il divario tra Nord e Sud

0
106
Image by Vidhyarthi Darpan from Pixabay

Scuola in Italia: 431.000 giovani hanno solo la terza media. Il divario tra Nord e Sud – La dispersione scolastica resta una delle principali sfide per l’Italia. Nel 2023, ben 431.000 giovani italiani tra i 18 e i 24 anni hanno abbandonato il sistema educativo senza completare alcun corso di formazione professionale. Questi giovani, che hanno conseguito solo la licenza di terza media, si trovano ora esclusi da percorsi formativi successivi, con gravi ripercussioni sul loro futuro e sul tessuto sociale del Paese. La situazione, purtroppo, colpisce in modo particolare il Sud Italia, ma segni preoccupanti di questo fenomeno iniziano a emergere anche in alcune aree del Nord.

Secondo l’ultima analisi dell’Ufficio Studi della Cgia, che ha elaborato i dati Eurostat e Istat, circa 431.000 giovani hanno scelto di interrompere gli studi già da tempo. Questi giovani, seppur di età compresa tra i 18 e i 24 anni, non hanno completato alcun percorso scolastico o formativo dopo la licenza media, rimanendo esclusi dal sistema educativo e non partecipando a corsi di formazione professionale di durata superiore ai due anni. In sostanza, si tratta di giovani che hanno appena assolto l’obbligo scolastico, ma che non sono riusciti a proseguire nei loro studi.

Le regioni del Sud Italia e le Isole sono le più colpite da questa problematica. In particolare, la Sardegna registra il tasso di abbandono più alto, con un 17,3%, seguita dalla Sicilia (17,1%) e dalla Provincia di Bolzano (16,2%). In termini assoluti, la Campania è la regione con il numero maggiore di abbandoni (72.000 giovani), seguita dalla Sicilia (62.000) e dalla Lombardia (53.000). Sebbene, nel complesso, i tassi di abbandono siano in calo in quasi tutte le regioni rispetto al 2019, alcune zone, come la Liguria e la Provincia di Bolzano, hanno visto un aumento del fenomeno.

A livello europeo, l’Italia si trova tra i Paesi con i tassi di abbandono scolastico più alti. Con un tasso di abbandono pari al 10,5%, il nostro Paese occupa il terzo posto, preceduto solo dalla Spagna (13,7%) e dalla Germania (12,8%). La media dell’area Euro si attesta invece al 9,8%, evidenziando il divario che ancora esiste tra l’Italia e gli altri Stati membri.

Sul piano delle scelte scolastiche, la maggior parte degli studenti italiani si iscrive ai licei (51,4%), seguiti dagli istituti tecnici (31,7%) e professionali (16,9%). Tuttavia, c’è una netta differenza tra le regioni del Nord e del Sud: nelle aree del Nord, dove le attività produttive sono più sviluppate, gli istituti tecnici e professionali sono preferiti da un numero maggiore di studenti, mentre nel Sud prevale la scelta del liceo. Questo fenomeno è indicativo di una differente percezione del valore della formazione pratica e professionale tra le due aree del Paese. La dispersione scolastica ha un impatto significativo non solo sui giovani coinvolti, ma sull’intera società.

Escludere un numero così alto di giovani dal sistema educativo porta con sé gravi conseguenze economiche, sociali e culturali. Le disuguaglianze regionali, che vedono un divario sempre più ampio tra il Nord e il Sud, richiedono un intervento deciso da parte delle istituzioni. È fondamentale rafforzare il sistema educativo nazionale, con un focus particolare sulle aree più vulnerabili, per garantire pari opportunità a tutti i giovani italiani e per prevenire il rischio di una crescente povertà educativa.

La lotta contro la dispersione scolastica non riguarda solo l’accesso all’istruzione, ma la costruzione di un futuro più equo e inclusivo per il nostro Paese. Ogni giovane che lascia la scuola senza completare il proprio percorso formativo rappresenta una risorsa sprecata, e il nostro dovere è investire nelle politiche educative per assicurare a tutti un’opportunità di crescita e sviluppo.

Articolo precedenteFormia: “Sguardi in sospeso”. Conclusa con successo la mostra personale di Anna Rita Colarullo
Articolo successivoArrhenia monsducalis: Una nuova specie di fungo porta il nome di una strada di Minturno
Stefania Maria Giulia Di Benedetto
Stefania Maria Giulia Di Benedetto nasce a Fondi, dove vive attualmente. Fin da bambina nutre una profonda passione per l'arte, la storia, la scrittura e la letteratura. Ha sempre scritto diari, un modo per preservare ciò che altrimenti sarebbe stato dimenticato. Ogni piccolo ricordo si trasformava in una storia, che, forse per gioco, assumeva spesso una forma letteraria. Si laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma e ottiene l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato presso la Corte d'Appello di Roma. Nonostante il suo percorso giuridico, la sua passione per la comunicazione l'ha sempre accompagnata. Stefania è ideatrice e amministratrice della pagina Facebook "Misteri Pontini fin sui Monti Aurunci, Ausoni e Lepini", che cura anche come editrice. Dal 2022, collabora con l'Associazione Pro Loco Fondi Aps, dove ricopre il ruolo di segretario e direttore, gestendo i profili social dell'associazione. È autrice del testo teatrale “Giulia Gonzaga, la contessa di Fondi: tra amori, intrighi e rivalità” e coautrice del libro “I fantasmi di Fondi”.