Riappare il Pesce dell’Apocalisse – E’ stato avvistato qualche giorno fa in California, lungo la costa di Grandview a Encinitas, la carcassa di un rarissimo pesce remo. Il pesce remo o regaleco è un pesce abissale di grandi dimensioni. Il suo ritrovatore, Alison Laferriere, dottoranda dell’istituto di Oceanografia ‘Scripps Oceanography’, presso l’Università della California a San Diego ha reso pubblica la notizia tramite i social.

Le immagini hanno subito fatto il giro del web visto che sono stati avvistati pochissimi esemplari di pesce dell’apocalisse negli ultimi decenni. La carcassa del pesce remo è stato consegnato al Centro di Scienze della Pesca del Sud-Ovest dal team del NOAA Fisheries Service. Il pesce è considerato carnivoro, si nutre di piccoli animali (crostacei, molluschi e pesci) ma è innocuo per gli animali di grandi dimensioni, uomo compreso.

Nella cultura tradizionale giapponese l’avvistamento di un pesce dell’apocalisse vicino alle coste è presagio di un terremoto o tsunami imminente. Sembra che prima del grande maremoto del 2011 siano stati avvistati una decina di pesci remo. Nella mitologia greca e romana è menzionato un mostro marino, noto come pistrice, creatura spaventosa dotata di una lunga coda di serpente, spesso raffigurata nei cortei di Nettuno. Traccia di questo mostro marino è rinvenibile nelle mappe nautiche antiche, dalla Grecia al Rinascimento.

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Specie aliene in Italia: la cozza zebrata. Classificata come invasiva – Caratteristiche morfologiche
Mollusco bivalve sessile che forma colonie densamente popolate su substrati duri in acque dolci e
leggermente salmastre. La sua conchiglia triangolare può raggiungere i 5 cm di lunghezza anche se
raramente supera i 4 cm. Il suo nome (“zebrata”) deriva dalla colorazione delle valve a bande scure
irregolari, che possono presentare sia bordi lisci che a zigzag, su fondo giallo-verdastro o bruno.
L’epiteto specifico “polymorpha” deriva dalle molte variazioni nel colore, disegno e forma che può
presentare la sua conchiglia. Le valve sono allungate, con l’estremità anteriore acuminata e la
posteriore arrotondata. L’interno della conchiglia è bianco-azzurro. La specie si attacca ai substrati
solidi grazie al bisso, una sostanza cheratinosa secreta da una ghiandola che si trova posteriormente
al piede che, solidificandosi, produce filamenti setosi molto resistenti. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.