L’Istituto Superiore di Sanità risponde al quesito: “I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRNA (Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca). Nel primo caso il vaccino a Rna induce l’immunità fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, la proteina Spike, che indurrà la produzione di anticorpi specifici verso il virus SARS-CoV-2. Con questi vaccini, quindi, non viene somministrato alcun virus, né vivo né attenuato, e la sola proteina spike non può causare infezione o malattia. Nel secondo caso il vettore virale introduce nelle cellule direttamente il frammento della proteina Spike che induce la reazione immunitaria, ma non l’intero virus, e non può quindi causare la malattia.
Una eventuale malattia COVID-19 successiva alla vaccinazione, può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus, contratta indipendentemente dal vaccino.”