“Dalla lettura dei quotidiani, apprendiamo che alcuni comuni e comitati della nostra provincia, il 18 ottobre hanno presentato ricorso contro il Decreto Zingaretti del 25 luglio 2019, che prevedeva la trasformazione degli attuali Punti di Primo Intervento in Punti di erogazione di assistenza primaria entro la data del 31 dicembre 2019.
Non è una modifica lessicale ma di sostanza che lascerebbe i cittadini privi di servizi di emergenza sanitaria territoriale. Infatti il PPI è “una struttura sanitaria collegata al pronto soccorso e dotata di un medico formato per l’emergenza – urgenza e un infermiere professionale indispensabile per la stabilizzazione dei pazienti più gravi”.
Il punto di erogazione di assistenza primaria, invece, è un presidio dove l’assistenza è affidata ai medici di medicina generale e non solo, la cui attività è completamente diversa per finalità e struttura rispetto all’emergenza attualmente erogata dal PPI.
E’ vero che tale trasformazione era prevista dal Decreto 70/2015 (decreto Lorenzin, Governo Renzi) ma la norma non prevedeva un termine in quanto si dovevano prima potenziare le attività sul territorio, riorganizzare la rete ospedaliera e per ultimo attivare le “Case della Salute” anche a Gaeta, finanziate ma non ancora realizzate.
A nulla sono valsi gli incontri tra i Sindaci e la dirigenza AUSL con l’assessore regionale alla sanità per chiedere la modifica dell’atto che non c’è stata, tanto da costringere alcuni Sindaci a esperire ricorso al TAR come estrema ratio. Come mai il Sindaco di Gaeta non ha ritenuto utile sostenere la battaglia a difesa del Servizio PPI della nostra città? Eppure copia del ricorso è stata inviata a tutte le amministrazioni comunali interessate con l’auspicio di una azione collettiva che non c’è stata. Facendo, così perdere forza al ricorso, presentato solo da alcuni dei Sindaci interessati alla trasformazione, Anche le assicurazioni politiche di assessori e consiglieri regionali non hanno sortito alcun effetto tant’è che anche l’ultimo atto della dirigenza AUSL del 12 settembre 2019 recepisce in pieno il decreto Zingaretti senza alcuna considerazione del documento dei Sindaci presentato nelle varie assisi con il quale si chiedeva con forza la modifica dell’atto nella parte che riguardava la trasformazione del PPI.
C’erano tutte le ragioni per un’azione condivisa per cui noi aggiungiamo: “ un’occasione sprecata”. Ci saremmo aspettati, per una vicenda così complessa che si trascina da mesi, un incontro informativo e chiarificatore da parte del Sindaco per spiegare quale sarà la fine del PPI di Gaeta ubicato nell’ospedale Di Liegro. Rileviamo con amarezza che il Sindaco, così solerte a pubblicizzare ogni evento in città che possa tornare utile alla sua immagine, non abbia avuto la sensibilità a parlare di una problematica che attiene alla salute della sua comunità, anche in considerazione che negli anni essa è stata privata di tanti servizi senza contropartita alcuna.
Vorremmo che il Sindaco rimedi a questa grave inadempienza ed informi la città sulla reale situazione del PPi, punto di riferimento dei cittadini di Gaeta, e del suo destino a partire dal primo gennaio 2020. Un Sindaco che ha a cuore la sua comunità oltre che del circenses (le feste) si occupa seriamente e con convinzione anche del panem, la salute”.
LeU
Ersilia Vitiello
Beniamino Gallinaro