“Non avessimo chiesto la convocazione in Commissione Rifiuti del presidente di Lazio Ambiente Daniele Fortini nell’ambito delle audizioni relative all’aggiornamento del Piano regionale rifiuti, oggi, né noi, né i cittadini del Lazio saremmo a conoscenza dell’intenzione della Giunta di realizzare due impianti destinati ad accogliere 250 mila tonnellate annue ognuno di rifiuti indifferenziati provenienti da tritovagliatura e scarti di TMB: una parte destinata alla produzione di CSS, e quindi a incenerimento, e un’altra, ancora carica di rifiuto umido, che servirà alla produzione di metano. E se uno dei due impianti sarà ubicato a Colleferro nell’ambito della riqualificazione del compound preesistente, è singolare che dell’altro impianto, mai stato citato e finanche ipotizzato dal Piano regionale, si sia venuti a sapere soltanto ieri. Senza che peraltro ancora si conosca il luogo dove ubicarlo”.
Così Gaia Pernarella, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione rifiuti regionale.
“E questa non è l’unica singolarità – aggiunge Pernarella -. E’ evidente dalle dichiarazioni del Presidente di Lazio Ambiente sulle tonnellate di rifiuti indifferenziati che accoglierà Colleferro, riteniamo con il parere contrario di tutti i cittadini residenti, come emergano incongruenze palesi rispetto allo studio preliminare effettuato sul compound ma che è servito per stilare il piano. Due sono probabilmente dunque le cose: o la Direzione Regionale Rifiuti non è stata in grado di leggere e comprendere la documentazione offerta da Lazio Ambiente o questa ha fornito indicazioni errate. In ogni caso un pasticcio che non cambia la nostra opinione e tutto il nostro scetticismo sull’operazione che da ieri si arricchisce di nuovi elementi: la Regione ha in mente di realizzare due mega raccoglitori di rifiuti che probabilmente saranno anche economicamente appetibili per quei privati che decideranno di investirvi ma che rappresentano l’ennesima sconfitta per il settore pubblico che ancora una volta non sembra essere capace di proporre un’impiantistica alternativa, forse meno redditizia, ma innovativa e futuribile. E questo al di là di quanto dichiara il venditore di turno quando minimizza i rifiuti destinati allo smaltimento e afferma che il compound di Colleferro, operativo dal 2023, sarà ecologico”.