Monitoraggio Vermocane: se toccato, è in grado di iniettare una tossina – Di recente L’ARPAT, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana si è
occupata di monitorare la presenza del vermocane nel mar Tirreno, abitante insolito dei
nostri mari.
Ma come mai è presente in luoghi non consoni alla sua natura? Semplice: il cambiamento
climatico che ha portato all’aumento generale della temperatura delle acque marine.
Nel Mediterraneo, il continuo riscaldamento del mare sta favorendo alcune specie autoctone
subtropicali portandole verso lo stato di invasive. Questi “invasori nativi” sono sempre stati
presenti nei settori centro-orientali del Mediterraneo, più caldi, ma oggi stanno colonizzando
anche i settori nord-occidentali.
Tra gli invasori nativi vi è il Vermocane o verme di fuoco (nome scientifico Hermodice
carunculata). Si tratta di una specie di Polichete (anellide marino) di grandi dimensioni:
possono arrivare fino a 70 cm. I Vermocani hanno una colorazione caratterizzata da strisce
gialle, branchie arancioni e ciuffi di setole bianche. Anche al buio sono molto evidenti perché
diventano fluorescenti alle luci UV.
Se doveste vederlo fate attenzione, perché se toccato, è in grado di iniettare una tossina che
causa bruciore, eritema e parestesia anche nell’uomo. Pensate che queste sue capacità
erano conosciute fin dai tempi di Aristotele, che lo chiamava “Scolopendra marina”. Oggi le
categorie più esposte sono i subacquei, i pescatori e i bagnanti che frequentano coste
rocciose. Il vermocane ha una dieta molto varia, spesso si nutre di organismi morti o
moribondi ma è capace di attaccare e consumare svariate specie di invertebrati marini.
Il Prof. Roberto Simonini del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e
Reggio Emilia, impegnato da anni nella ricerca scientifica e in questo progetto di scienza
partecipata, sottolinea che “la collaborazione dei cittadini e dei subacquei che hanno
segnalato fino ad oggi è stata utilissima e testimonia l’importanza del contributo diretto del
pubblico nell’aiutare la ricerca scientifica. ”
Tutti sono invitati a documentare e segnalare gli avvistamenti tramite la pagina Facebook
“monitoraggio Vermocane”. Nella pagina facebook per segnalare gli avvistamenti è presente
anche un questionario (anonimo) riguardo i siti di avvistamento dei Vermocani ed il loro
comportamento.