A inizio della pandemia del covid-19 la nostra testata Tuttogolfo.it il 19 aprile ha pubblicato un ampio servizio su un imprenditore formiano (ha voluto mantenere l’anonimato) che ha donato un numero considerevole di visiere trasparenti a operatori sanitari, alle forze dell’ordine e a tanti altri. Non siamo secondi a nessuno! Negli USA diversi studiosi sostengono che gli schermi facciali (le visiere trasparenti in plexiglas o altro) possano rappresentare una scelta migliore delle mascherine. Gli schermi facciali possono essere prodotti e distribuiti in modo rapido e conveniente: non richiedono materiali speciali per la fabbricazione e le linee di produzione possono essere riconvertite abbastanza rapidamente.

Una delle tante visiera donate dall’imprenditore formiano

Numerose aziende lo hanno già fatto (anche in Italia), pertanto la loro disponibilità è attualmente buona. Per gli studiosi statunitensi sarebbe “maggiore di quella delle mascherine chirurgiche”. Per una protezione ottimale, la visiera dovrebbe estendersi sotto il mento anteriormente, fino alle orecchie lateralmente e non dovrebbe esserci spazio esposto tra la fronte e l’inizio della barriera. Inoltre mentre le mascherine chirurgiche hanno una durata limitata e poca possibilità di essere riciclate, gli schermi facciali possono essere riutilizzati indefinitamente e possono essere facilmente puliti con acqua e sapone o comuni disinfettanti domestici. Sono comodi da indossare, proteggono le vie aeree e impediscono a chi li indossa di toccarsi il viso. I costi delle visiere sembrano più elevati delle singole mascherine, ma, rispetto a queste ultime, avrebbero una durata maggiore.

Gli alunni con la visiera possono alzarsi senza dimenticare di indossare la mascherina protettiva

Le persone che le portano non devono toglierle per parlare. In Italia già ne fanno un uso efficace alcuni gestori di locali. Sembra che abbiano un’efficacia protettiva più elevata di quella delle mascherine. In vista delle difficoltà che già si registrano nelle scuole (a settembre nella prima settimana 400 scuole italiane hanno registrato almeno un caso di contagio) la questione meriterebbe un approfondimento per un eventuale impiego, a partire dagli insegnanti soprattutto nella scuola dell’infanzia e primaria. Si possono vedere i visi e le espressioni delle persone e tutto ciò può avere un impatto positivo e rassicurante anche per i più piccoli. Crediamo valga la pena di sperimentarne l’utilizzo in qualche scuola per valutarne la possibile diffusione più generalizzata.

Potrebbero essere un’alternativa o un’aggiunta alle mascherine. Da notare, però, che nessuno studio sinora ha valutato gli effetti o i potenziali benefici delle visiere nel caso di emissione diretta da parte di chi li porta di goccioline infette. Maestre con la visiera per comunicare meglio con gli alunni: la donazione dei dentisti di Varese. Alla scuola elementare di Gavirate, in provincia di Varese, le maestre tornano a comunicare… con il sorriso. Via la mascherine che coprono il loro labiale e compromettono la mimica facciale, utile alla comprensione soprattutto per i più piccoli e gli alunni con difficoltà. Alle insegnanti e alle educatrici della Scuola Primaria di Voltorre sono state, infatti, donate le visiere. Sicurezza nel lavoro garantita nel rispetto delle norme anti-coronavirus, e, allo stesso tempo, più praticità e immediatezza nell’insegnamento, senza più “barriere”.

L’iniziativa benefica ha visto la collaborazione delle associazioni varesine Mooss (Medici Odontoiatri e Operatori Sanitari Contro il Covid-19) e We C.A.N Help – In memoria di Cesare Menon. I dpi sono stati donati proprio dal Mooss, che allo scoppio della pandemia e per tutta la sua durata, aveva partecipato attivamente con mezzi propri alla distribuzione in particolare ai medici di famiglia e ai medici ospedalieri di Varese e provincia. E, al ritorno a scuola, la generosità dei dentisti non si è fermata ed è entrata in classe.      

ARTICOLO CORRELATO: