Riceviamo e volentieri pubblichiamo quanto pervenuto dall’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali di Gaeta diretto da Don Maurizio Di Rienzo.
Mai come quest’anno, mai come durante questa strana e lunga notte, abbiamo bisogno di luce, di un segno che aiuti la speranza, la voglia di andare avanti, di farcela anche questa volta, insieme e vicini al Signore Gesù Cristo.
Nella splendida cornice della Chiesa di Santa Maria ad Martyres, nel borgo medioevale di Maranola, venerdì 18 dicembre alle 19.00, su iniziativa del Gruppo Scout Maranola 1, l’Arcivescovo di Gaeta Luigi Vari, presiederà un breve e intenso momento per benedire ed affidare agli uomini “amati dal Signore”, la luce della Speranza, la luce di Gesù.
L’evento sarà trasmesso sulle pagine Facebook Parrocchia San Luca Maranola e Arcidiocesi di Gaeta.
Nell’antica chiesa vi è un Presepe monumentale del XVI secolo, formato da sculture in terracotta policroma disposte su due piani ai lati dell’altare.
In quello inferiore vi è il gruppo della Natività mentre in quello superiore sono raffigurate scene della vita quotidiana.
La cappella nasce dall’esigenza della Chiesa di proporre, dopo il Concilio di Trento, un rinnovato metodo di evangelizzazione: l’arte viene riscoperta come lo strumento più idoneo a tale scopo.
Lo scenario descritto della natività assume nel Cinquecento una sorta di funzione catechetica.
Anche a Maranola, all’interno del contesto agro-pastorale, si radica l’inserimento del concetto del presepe e della nascita di Cristo.
Tutto questo è stato anticipato qualche anno prima dai cosiddetti Sacri Monti che si cominciarono a costruire in Italia a partire dalla fine del Quattrocento. Fu all’inizio quello di offrire ai pellegrini un’alternativa rispetto ai viaggi in Terra Santa, divenuti pericolosissimi e di fatto impossibili.
Le cappelle monumentali, affrescate ed “abitate” da artistiche statue e paesaggi, presentano la rappresentazione dei misteri della Passione di Cristo, e nel caso di Maranola della sua nascita.
Così, chi non poteva andare in Terra Santa, faceva nella fede un viaggio spirituale nella visita di questi angoli speciali di storia e di arte.
Questo anno particolare ha limitato molte iniziative, come l’accoglienza della Luce di Betlemme per il mondo Scout, che veniva distribuita in ogni luogo d’Italia e anche nella nostra diocesi.
Tuttavia, i cristiani stanno in piedi, sempre! Per questo abbiamo riscoperto il significato e il valore delle nostre radici e tradizioni: tra queste la Cappella del Presepe che rappresenta, per noi oggi come già per i nostri avi, una piccola Betlemme.