Il recupero degli oliveti e dei terreni abbandonati sarà l’argomento principe dell’incontro che si terrà sabato 02 Aprile alle ore 10.00 al cinema Lilla di Lenola. Salvaguardare il territorio migliorando, mediante le corrette pratiche agronomiche ed un uso consapevole e ridotto di prodotti chimici, l’impatto ambientale dell’olivicoltura e al tempo stesso recuperare i terreni abbandonati puntando sui giovani, a coordinare i lavori che vedranno impegnati i principali attori del territorio, l’agronomo Stefano Siani. Coinvolti nel progetto di recupero i comuni di Fondi, Monte San Biagio, Lenola, Campodimele e i comuni limitrofi interessati dal recupero. In numerose aree del nostro territorio, soprattutto in quelle a prevalenza collinare, è l’olivo a rappresentare l’elemento unificatore del paesaggio ed a costituire, oltre ad una preziosa risorsa economica, anche un vero e proprio baluardo contro la perdita di terreno agricolo dovuta alla speculazione o al dissesto idrogeologico, soprattutto grazie al suo carattere di coltura arborea pluriennale e permanente. Negli ultimi anni, tuttavia, si sono verificati numerosi casi di abbandono colturale degli oliveti, causati principalmente dalla scarsa convenienza economica al loro mantenimento e dal progressivo venir meno delle generazioni più anziane che per tanti anni hanno prodigato le loro cure a questo enorme patrimonio. Al tavolo di confronto siederanno l’Organizzazione di Produttori ‘Lazio le Badie’, i rappresentanti della Confederazione Produttori Agricoli e i referenti dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Nel corso della mattinata sarà presentato anche l’Olio dei Papi, progetto nato dal racconto degli anziani del basso Lazio che, riferivano che i papi preferivano e consumavano l’olio di queste terre. A seguito di un approfondito studio storico che ha confermato le storie tramandate è nato il marchio l’Olio dei Papi, che riporta alle opere di Pio VI quando, nell’aprile 1778 spronò, la coltivazione dell’olivo e la produzione dell’olio da esso ricavato, sottolineando l’importanza del soddisfacimento dei fabbisogni personali dei singoli contadini o feudatari. La partecipazione al convegno è libera ma nel rispetto delle normative anti-Covid vigenti.