Nei giorni scorsi il Partito Comunista Gaeta sezione Mariano Mandolesi, ha proposto un accordo in merito ad un possibile ulteriore aumento dei prezzi che “precluderebbe ancor di più l’accesso delle classi popolari alle nostre spiagge”.
Dopo la risposta ottenuta dallo stesso SIB, Sindacato balneari italiani della Confcommercio Sud pontino, in cui è stato espressamente dichiarato che non ci sarà nessun aumento, i comunisti chiedono ora che si firmi un accordo a nome di tutti gli stabilimenti.
“Il SIB rassicura che non ci saranno incrementi dei canoni – hanno dichiarato – crediamo tuttavia che le parole servano a poco e non siano credibili se non seguite dai fatti. Per questo invitiamo il suddetto sindacato e le altre associazioni di categoria a farsi immediatamente promotrici di un accordo sottoscritto da tutti gli stabilimenti ed i noleggiatori che contenga precisi impegni in merito”.
La proposta del partito comunista basa sul calcolo di un tariffario medio che riferimento alla scorsa stagione balneare e stabilire che i costi non superino tale limite. “Ci piacerebbe molto che tali garanzie riguardassero anche le condizioni dei lavoratori del settore – hanno aggiunti i militanti della sezione Mandolesi – i cui salari e i ritmi sostenuti risultavano già intollerabili in molte delle attività balneari, come mostrato da una nostra recente inchiesta. Riteniamo inoltre a dir poco inopportuna la richiesta di benefici e sconti sui canoni agli stabilimenti in cambio di un loro impegno nella sorveglianza dei tratti di arenile libero. Pensiamo infatti, che un compito del genere non spetti e non debba spettare in alcun modo agli stabilimenti, semmai agli enti pubblici preposti”.