Un numero su tutti: un cittadino residente nei centri del sud pontino ha scommesso nel 2017 1450 euro tra slot, videolottery, lotterie istantanee, lotto e superenalotto. Questo nuovo allarme sociale sul gioco d’azzardo è stato rilanciato dalla Caritas Diocesana di Gaeta alla luce dei dati pubblicati dal gruppo editoriale Gedi. Nei 17 Comuni facenti parte dell’Arcidiocesi di Gaeta l’incidenza della spesa media per l’azzardo sul reddito è stata superiore al 9%. Sul territorio presenti 1093 slot machine con una media di 6,6 apparecchi per 1000 abitanti; solo a Ventotene non sono presenti questi apparecchi, né si vendono biglietti mangiasoldi. L’azzardo è ramificato sia nei Comuni grandi che in quelli piccoli. Lo conferma Santi Cosma e Damiano, Comune con appena 7000 abitanti, ha il primato di 10 apparecchi per 1000 abitanti. Si conferma Formia come Comune con la giocata pro capite più alta, con circa 1900 euro all’anno. Seguono gli altri Comuni come Sperlonga, Fondi, Minturno, Santi Cosma e Damiano, Gaeta, Ponza, Spigno Saturnia. I Comuni che presentano la più alta incidenza della spesa in azzardo sul reddito sono Fondi, Sperlonga, Formia, Minturno e Santi Cosma e Damiano con una percentuale che va dal 12 al 10%. In questi Comuni il numero degli apparecchi “Awp”e “Vlt”, fatta eccezione per Sperlonga, è molto superiore alla media, dimostrando il forte legame tra la dipendenza dell’azzardo e la capillarità di presenza di questi apparecchi nel territorio. Sperlonga spende poco con le macchinette Slot perché ce ne sono solo 9 (2.7 apparecchi per mille abitanti), ma è sommersa da lotterie istantanee e lotto per quasi 5 milioni di euro. I Comuni con la giocata pro capite più alta – Formia, Sperlonga, Fondi, Minturno, Santi Cosma e Damiano – sono tra i primi posti nella classifica nazionale delle giocate e precisamente tra il 500° e 850° posto tra i circa 8000 comuni italiani, mentre i rimanenti – Gaeta, Ponza, Spigno Saturnia, Pastena, Itri, Castelforte, Ausonia, Monte San Biagio, Coreno Ausonio, Campodimele, Lenola – tra il 1500° e 4400° posto. In sintesi, le puntate dell’azzardo sono così distribuite: il 60% alle Slot machine, il 13% alle lotterie istantanee, il 13 % al lotto, il 7% a quota fissa e il resto alle rimanenti forme di scommesse. Rispetto al 2016, la Caritas Diocesana di Gaeta ha fatto rilevare come nei 17 comuni della Chiesa del Golfo si sia registrata una lieve diminuzione nel 2017 del numero degli apparecchi “Awp” e “Vlt” come pure una leggerissima flessione delle puntate su queste macchinette. Fa discutere, infine, un ultimo dato: la città che ha aumentato considerevolmente la giocata sulle slot è stata Fondi, con un incremento del 12%. “Quella dell’azzardo resta una piaga sempre più profonda – tuona il direttore della Caritas Diocesana di Gaeta, don Alfredo Micalsi – I dati del 2017, come quelli dell’anno precedente, confermano le preoccupazioni e i timori di coloro che da più anni stanno avvertendo la diffusione capillare di macchinette e biglietti mangiasoldi. Questi, in particolar modo, sembrano innocui proprio perché ovunque. E’ facile vederli grattare al tavolo di un bar, in macchina, con gli amici, di giorno, di notte, perfino dai bambini. Spesso, “per gioco”, vengono dati loro proprio dai genitori. Ecco perché risulta più che mai necessaria – auspica don Micalusi – la promozione della consapevolezza che l’azzardo è “l’eroina del terzo millennio”, in quanto produce gravi conseguenze per ragazzi, adulti ed anziani”. Intanto prosegue il lavoro portato avanti dal tavolo tecnico contro l’azzardo promosso dalla Caritas diocesana, al suo fianco ci sono Libera Presidio Sud Pontino, la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, l’Adra, la Croce Rossa Comitato Sud Pontino. Tra le attività continuano anche le “Tende del Buon Gioco” nelle principali piazze dei Comuni della diocesi, la sensibilizzazione nelle scuole con il supporto di esperti e psicologi, il networking con le amministrazioni. Si tratta di un lavoro di rete che – commenta l’attiva Mi-riam Jarrett, responsabile della Comunicazione dell’Equipe della Caritas diocesana di Gaeta – risulta sempre più importante per combattere il triste mietitore dell’azzardo che che, silenziosamente, ai tavoli del bar, dietro il paravento dell’angolo slot o semplicemente dallo smartphone, prende vigore e non si arrende, fino a quando non avrà portato il giocatore in una fase della patologia avanzata. Tornare indietro sarà sempre più difficile.”
La Caritas Diocesana di Gaeta denuncia l’allarme sociale pontino sul gioco d’azzardo
Nei 17 Comuni facenti parte dell’Arcidiocesi di Gaeta l’incidenza della spesa media per l’azzardo sul reddito è superiore al 9%. Sul territorio presenti 1093 slot machine con una media di 6,6 apparecchi per 1000 abitanti