La Sezione del Golfo di Gaeta di Italia Nostra Onlus ha scritto una lettera aperta al presidente della Provincia di Latina Carlo Medici e per conoscenza ai sindaci del Comune di Formia Paola Villa, del Comune di Gaeta Cosmo Mitrano, del Comune di Minturno Gerardo Stefanelli. Il tema è estremamente semplice: la richiesta di pubblicazione formale e ufficiale dello Studio Samobis. Un tema che è a cuore di tutti i residenti, dei turisti e degli operatori dei vari settori che vivono direttamente o indirettamente di balneazione. Soltanto a titolo di esempio: le chiazze che si rilevano in acqua a poca distanza dal bagnasciuga. In alcune località si presenta puntualmente alla stessa ora del mattino, intorno alle 10.30, in altre staziona permanentemente costringendo i bagnanti a farsi largo tra acque decisamente non limpide.
Nel contempo sono scomparse quelle forme di vita che si registravano sino ai primi anni settanta. Vanno utilizzati questi mesi autunnali e invernali per approfondire e analizzare il problema. L’opinione pubblica va rispettata. Italia Nostra ribadisce che è pronta a far eseguire analisi indipendenti da istituti universitari con sedi al di fuori del Lazio. Quindi Italia Nostra chiede al presidente Carlo Medici di contattare l’ufficio ambiente della Provincia che presiede e farsi consegnare lo studio eseguito alcuni anni or sono dall’Università La Sapienza di Roma passato alla storia come Studio Samobis, un progetto di ricerca sperimentale partito nel 2012, la cui spesa complessiva ammonta a ben 2.150.000,00 euro e la Provincia, oltre ad aver contribuito a finanziare il progetto, con la somma di 750.000,00 euro, ha messo a disposizione dell’equipe scientifica, le cartografie e le elaborazioni realizzate in esecuzione del progetto di monitoraggio delle acque costiere.
I risultati non hanno mai visto la luce a cura dell’ente committente. Uno studio che, tra le tante cose, recita: “i metodi attualmente in uso non possiedono la sensibilità sufficiente a scorgere alcune emergenze ambientali in particolare quelle dovute a inquinanti azotati derivanti da reflui agricoli, zootecnici e fognari che, seppure vengono diluiti velocemente dal movimento delle acque marina riducendone la concentrazione, con il loro passaggio possono danneggiare gli organismi marini”.
Ma le problematiche sono tante e tutte nello stesso Golfo. Gli esponenti di Italia Nostra hanno appreso che l’Ufficio Ambiente ha chiesto l’autorizzazione da tempo ai vari presidenti che si sono succeduti per la pubblicazione dello studio sul sito istituzionale della Provincia. Il precedente presidente Eleonora Della Penna non ha mai concesso l’autorizzazione. La stessa che prima di dimettersi con grave sgarbo istituzionale ha tolto la delega di vice presidente a Gerardo Stefanelli, sindaco di Minturno, per evitare che questi traghettasse lui la Provincia sino alla nuova elezione che ha visto poi la proclamazione di Carlo Medici. Italia Nostra chiede che il presidente attuale conceda l’autorizzazione mai pervenuta sino ad oggi all’Ufficio Ambiente. Non è giusto sperperare il denaro dei contribuenti italiani. Gli esponenti di Italia Nostra confidano nella correttezza dell’attuale presidente della Provincia ma, da parte loro, non demorderanno in alcun modo. Nel contempo hanno chiesto a Isabella Quaranta, presidente della Consulta delle associazioni del sud pontino presso il Consorzio Nucleo Industriale di Gaeta un tavolo di confronto sull’ecosistema del Golfo di Gaeta in considerazione della delocalizzazione del pontile petroli da parte dell’ENI. Tavolo in programma per la mattinata del 10 dicembre e presieduto dallo stesso presidente del Consorzio Salvatore Forte.