Istat: nel 2049 in Italia i morti saranno il doppio dei nati – L’ISTAT ha ragione con le sue preoccupazioni per il futuro della natalità in Italia? Ha fatto bene il nostro premier Giorgia Meloni a istituire il ministero della “Famiglia, Natalità e Pari Opportunità”? Ministro prescelto Eugenia Maria Roccella, famose le sue battaglie per la “famiglia naturale, fondata da un uomo e una donna. Il matrimonio momento cruciale che dà valore alla differenza sessuale, l’incontro di due diversi che producono la continuità delle generazioni”. Ma cosa prevede l’ISTAT da motivare persino il nuovo presidente del consiglio? Nei prossimi cinquanta anni la popolazione italiana è destinata a diminuire e di molto.
Istat: nel 2049 in Italia i morti saranno il doppio dei nati – Le stime sono incerte e contradditorie, ma stando ai numeri presentati dall’ISTAT nel “Report sulle previsioni della popolazione residente e famiglia”, la curva delle nuove nascite vedrà una drastica discesa: la riduzione potrebbe variare da un minimo di 4,2 milioni fino a un massimo di 18 milioni. Per dare un’idea concreta, è come se entro il 2070 l’Italia perdesse complessivamente le popolazioni di tre regioni quali, ad esempio, Lazio, Lombardia e Umbria messe tutte insieme. Si legge nella ricerca: “Italia Paese sempre più vecchio, nel 2049 il numero delle morti potrebbe doppiare quello delle nascite: 788mila contro 390mila.
Istat: nel 2049 in Italia i morti saranno il doppio dei nati – Di pari passo l’Italia sarà un Paese sempre più vecchio: nel 2050 il 34,9% degli italiani avrà più di 65 anni; era del 23,5% nel 2021. Il rapporto tra individui in età lavorativa (15 – 64 anni) e persone non in attività (0 – 14 e over 65 anni) passerà da circa tre a due nel 2021 a circa uno a uno nel 2050. Cambiano anche le famiglie: nel giro di venti anni si prevede un aumento del numero di famiglie di circa un milione di unità: da 25,3 milioni nel 2021 si arriverebbe a 26,3 milioni nel 2041 (+3,8%), ma ciò non implica un aumento delle nascite. Si tratta infatti di famiglie sempre più piccole, con un numero medio di componenti destinato a scendere da 2,3 persone nel 2021 a 2,1 nel 2041. Più persone sole: sono 10,2 milioni le persone destinate a vivere sole nel 2041, quasi due milioni in più rispetto ai 8,5 del 2021. Un fenomeno dovuto soprattutto alla fine dei matrimoni: se le stime di Istat troveranno riscontro nella realtà a cambiare sarà lo stesso concetto di famiglia, con molti padri e madri soli in più.Alle persone sole, comunque associate al concetto di famiglia per quanto micro, si deve infatti principalmente la crescita del numero totale di famiglie. Gli uomini che vivono soli aumenteranno del 18,4%, arrivando a superare i quattro milioni nel 2041. Le donne solesembrerebbero destinate ad aumentare ancora di più, da 4,9 a quasi sei milioni, con una crescita del 22,4%. Entro il 2041 ci potrebbero essere circa 800mila i padri soli (2,9% delle famiglie), mentre le madri sole potrebbero essere circa 2,3 milioni (8,8% del totale), per un totale di 3,1 milioni monogenitori. Le famiglie costituite da 1 solo individuo sono chiamate famiglie nucleari. Un termine per indicare un solo atomo, destini indubbiamente tristi da vivere. Una nazione (nuova denominazione governativa per cestinare paese) che abbandonata la famiglia patriarcale si avvia a famiglie in assordante solitudine. L’Italia può trovare “trasfusioni” di nuove famiglie grazie alle immigrazioni di albanesi, rumeni, ucraini; di questi giunti negli ultimi mesi molti preferiranno restare in Italia e non torneranno mai più nella loro patria.