Il nostro territorio interessato da traffici illeciti di rifiuti per 2371 tonnellate sparsi o interrati – Asservimento della funzione esercitata da dirigente pubblico a finalità private; protervia, arroganza
e totale disinteresse della tutela della salute pubblica. E spregio dell’ambiente, che è di tutti noi, è il
nostro amato Bel Paese. Gli ambientalisti di Italia Nostra chiedono ai lettori tutti del nostro
magazine di prendere conoscenza di quanto accaduto nella nostra provincia pontina, interessata da
traffici illeciti di rifiuti per ben 2.371 tonnellate sparsi o interrati.
Comportamenti emersi grazie ad
azioni sinergiche delle forze dell’ordine e della magistratura tra Latina, Roma e Cosenza. Quanto
sta emergendo ci fa comprendere – senza alcuna incertezza – che la nostra provincia non differisce
per nulla da altri territori italiani. Le inchieste televisive e giornalistiche ci parlano – di solito – del
sud d’Italia: Sicilia, Calabria, Puglia, Campania. Ma il malaffare pervade e invade tutta la nostra
penisola.
Mi sono commosso nell’apprendere il 26 luglio scorso che la Polizia di Latina, su
disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, ha
eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di
due persone, gravemente indiziate a vario titolo di corruzione per l’esercizio della funzione,
corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio ed attività organizzate per il traffico illecito di
rifiuti, violazione degli articoli 318, 319, 321 e 452 quaterdecies c.p.
Il provvedimento cautelare si
basa sullo sviluppo delle risultanze d’indagine emerse nell’ambito di un’altra attività riguardante
un’associazione per delinquere dedita al traffico illecito di rifiuti, a delitti contro l’ambiente ed alla
truffa ai danni dello Stato. Tante forze in campo, ma tutto dimostra che lo Stato c’è e la giustizia –
alla fine – trionfa.