Lorenzo Fioramonti è attualmente Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica. Per ora, dopo aver fatto il vice ministro. Per ora perché da più parti ne chiedono le dimissioni senza se e senza ma. Recita l’articolo 54 della Costituzione della Repubblica Italiana: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. E il limite di sopportazione del comune sentire è stato abbondantemente superato. Fioramonti si è permesso di affermare quando è stato attaccato: “Essere oggetto di pressione mediatica fa parte del ruolo, e lo capisco. C’è però un limite da non valicare”.
Ma lui ha mai rispettato tale limite da non valicare? Lo ha fatto invece in modo volgare, offensivo e trash più volte negli anni scorsi, pensando che come professore associato dell’Università di Pretoria (Sud Africa) poteva tranquillamente offendere i suoi connazionali e le forze dell’ordine. Quando si diventa ministro la vita privata di colui che si presenta dinanzi al Presidente della Repubblica per prestare il giuramento di rito deve essere analizzata ai raggi x.
Debbo osservare come analista politico che il M5S non è stato per nulla attento nel proporre i suoi candidati e ancor prima nel reclutarli. Troppo dilettanti allo sbaraglio. Troppi professionisti dei social utilizzati come tribune per sproloqui e affermazioni offensive verso gli avversari. “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”. Questo è il giuramento dei nostri ministri.
E ora cosa fa il presidente Conte? Mette un like sui post del ministro Fioramonti o si decide a pretenderne le dimissioni, a toglierlo dallo scenario governativo? Le frasi sferzanti dedicate al ministro Matteo Salvini le ha dimenticate? Il suo silenzio odierno è offensivo verso la comunità nazionale. Ma cosa ha fatto Fioramonti? Tempo addietro ha ricoperto di pesanti insulti tanta gente, dalla Santanché a Ferrara, da Berlusconi a Brunetta, ad agenti e poliziotti. Non è il migliore esempio di educazione. I suoi post sul web testimoniano odio, il contrario che ci si aspetta da un ministro chiamato al dicastero che si occupa dell’educazione e della crescita dei giovani.
Valeria Fedeli del Pd ha affermato: “Credo che il ministro Fioramonti debba spiegare al più presto. Il suo silenzio in merito a quanto riportato dalla stampa non è sostenibile nel ruolo che ricopre”. E Fabio Portas, indipendente nel gruppo parlamentare di Italia Viva: “Tra gaffe e cose senza senso, i M5s hanno trovato nel ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti l’erede naturale di Danilo Toninelli”. Francesco Storace: “L’Italia ha bisogno di un ministro e non di una caricatura”. L’ultima con il figlio iscritto a una scuola inglese di Roma e che non studia l’italiano. Parla quattro lingue ma il ministro dice che non è preparato adeguatamente nell’italiano scritto. E lui è il ministro della scuola italiana. Ricorda a chi scrive Silvio Berlusconi che da presidente del consiglio in carica dovendo farsi operare al cuore snobbò i migliori centri cardiaci italiani e si fece operare a Houston, nel Texas. La coerenza non è dei nostri governanti. Ma a Fioramonti non si può soprassedere. Non si toccano i carabinieri e i poliziotti, coloro che sbagliano debbono essere puniti, ma sono pochi elementi, tutte le nostre forze dell’ordine sono tra le migliori al mondo. E non si prendono in giro i difetti fisici degli altri politici, Fioramonti si è mai visto allo specchio? Lo faccia, ma non al ministero, si specchi a casa sua.