Il sei di giugno del 1876, nasceva a Formia in Via Rialto 1, Giuseppe Buonocore. Figlio di Luigi Buonocore (fu Michele) e della gentildonna (così reca scritto l’atto di nascita) Giovanna Della Rosa (fu Giuseppe), il piccolo Giuseppe fu battezzato qualche giorno dopo, e precisamente il 12 giugno, a Castellone presso la Chiesa di Sant’Erasmo da don Erasmo Liberace.
Incredibile come oggi questo nome non dica praticamente nulla e come questo personaggio non sia affatto conosciuto in città.
Giuseppe Buonocore fu un professore universitario, primo Sindaco di Napoli eletto dopo l’era fascista e soprattutto fu padre costituente della Repubblica. Ha fatto cioè parte di quei 556 parlamentari che hanno redatto la nostra costituzione spesso ricordata come “la più bella del mondo”.
Sin da giovane si trasferì a Napoli per seguire i suoi studi. Si sposò nel 1906 e divenne un attivista politico, sino a divenire Professore di Diritto Canonico ed Ecclesiastico presso l’Università di Napoli.
Personaggio centrale per la storia di Napoli per essere stato il primo sindaco eletto dopo l’era fascista. Fu primo cittadino dal 14 dicembre 1946 sino al 28 Febbraio 1948. Dovette rinunciare alla carica per incompatibilità con il seggio parlamentare.
Tra le molteplici iniziative adottate in una Napoli postfascismo ricordiamo il grande coraggio di mettere “sotto sfratto” i partiti che a Napoli nel dopoguerra occupavano uffici pubblici. In quanto Sindaco fu Presidente della Reale Deputazione del tesoro di San Gennaro e nel 1947 si interessò al rientro da Roma del Tesoro, dove per la guerra era stato fatto messo al sicuro.
Come onorevole lavorò in ben quattro legislature, due nel Regno d’Italia, una come padre costituente e l’ultima nella prima legislatura del Senato della Repubblica.
Tra le leggi proposte in qualità di onorevole ricordiamo: l’ “Istituzione di un Ente per la protezione della maternità e dell’infanzia”, una legge “Sulle condizioni dei pensionati collocati a riposo” ed una fantasiosa proposta per la “Concessione di una grande lotteria per i giovani lavoratori del mare e della terra”. Molti gli interventi per la riorganizzazione produttiva ed industriale del Sud, come gli interventi a favore di popolazioni colpite da sismi e terremoti nel meridione. Morì a Napoli il 8 ottobre 1949.
Occorre ricordare la nostra storia anche attraverso la figura di uomini che l’hanno scritta. Giuseppe Buonocore sedette al fianco di Saragat, Scalfaro, Pertini, Fanfani, Benedetto Croce (a cui Formia ha dedicato una via) De Gasperi (a cui Formia ha dedicato una via), Foa (a cui Formia ha dedicato il piccolo teatro), Togliatti (a cui Formia ha dedicato una via) ma senza essere in città mai ricordato ne celebrato.
Alcune associazioni cittadine si stanno muovendo per promuovere il ricordo di questo pater patriae della repubblica a Giugno nel giorno in cui si ricorda la sua nascita.
Daniele Elpidio Iadicicco