“Quanto segue è la voce, quasi il grido, di una concittadina del quartiere, che mi ha girato il post. Quanto racconta sembra coinvolgere solo una piccola parte del nostro territorio, ma credo che nel grande e nel piccolo interessi tanti di noi, davvero tanti”. Queste le parole che aprono un comunicato indirizzato, oggi 24 febbraio 2020, alla nostra redazione, in cui viene espresso il disappunto di questa cittadina, sempre riprendendo le parole del comunicato, ” su un fatto, molto grave”. Pubblichiamo di seguito il comunicato pervenutoci oggi in redazione.
“Davanti la mia abitazione sita a Formia (LT) stanno installando un’antenna radioripetitore per la telefonia mobile. L’antenna, di cui stanno ultimando la messa in posa, sorgerà a meno di 25 metri dalla mia abitazione e da quella di altri concittadini.
L’antenna sta per essere installata all’interno di un terreno privato in via Santo Janni, 9 nel quartiere di Gianola (in cui la copertura della rete mobile è già decisamente soddisfacente (in tutto il quartiere il 4G funziona molto bene). Ho letto che la distanza minima dalle abitazioni non deve essere inferiore ai 70 metri: “Con il decreto Gasparri, (Decreto Legislativo n. 198 del 4/9/2002, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 215 del 13/9/2002 in vigore dal 14/9/2002), si fissa in 70 metri la distanza minima dei ripetitori dalle abitazioni previa verifica dell’Arpa”.
Gli effetti delle radiazioni sono oggetto di studi che stanno mettendo in luce aumenti statisticamente significativi nell’incidenza di tumori negli individui esposti alle onde radio dei cellulari Sono decisamente preoccupato per la salute mia e dei miei familiari (ho due nipotine rispettivamente di 1 e 3 anni) oltre che degli abitanti del quartiere.
Ci siamo rivolti ad un avvocato e stiamo cercando di organizzare una protesta ma chiediamo il vostro “disperato” aiuto per dare maggiore visibilità alla vicenda e per sollevare una questione troppo spesso sottovalutata come quella dei danni che potenzialmente le emissioni arrecano alla salute umana. Affidiamo a voi il nostro appello dato che avete dimostrato una grande sensibilità in merito a questi argomenti”.
Monica De Santis
Segue l’esposto e la foto dell’area interessata