Inizieranno la settimana prossima i lavori di restauro e recupero funzionale della Gran Guardia alla luce dell’avvenuta consegna dell’immobile sito nel centro storico di Gaeta medievale. Un primo intervento a cui seguirà un processo di recupero del monumentale immobile che, tra le altre cose, insieme al bastione “la Favorita” ed altri beni culturali ricadenti nei Comuni di Formia e Minturno, è inserito nell’ambito di un progetto comprensoriale di valorizzazione attraverso le nuove tecnologie applicate ai beni e alle attività culturali dal titolo “Riviera di Ulisse, percorsi incantati tra mito e leggenda” che ha ottenuto un finanziamento regionale complessivo pari ad 1milione e 600mila € circa.
“La Gran Guardia – commenta soddisfatto il Sindaco Cosmo Mitrano – restituita alla Città di Gaeta tornerà usufruibile al termine dei lavori di restauro e recupero funzionale. Dopo l’acquisizione gratuita si procede quindi con la valorizzazione dello storico immobile nell’ambito di un più ampio processo di sviluppo culturale e turistico di Gaeta. Un gioiello architettonico e monumentale che, insieme alla “Batteria la Favorita” ed altri beni demaniali, in questi anni siamo riusciti ad acquisire al Patrimonio comunale. Il restauro e la valorizzazione – aggiunge il primo cittadino – consentiranno pertanto la fruizione della Gran Guardia quale luogo che rappresenta simbolicamente la “porta di accesso” e di promozione del sistema museale e storico-culturale della Città di Gaeta”.
Per questo motivo, ma anche per la sua storia e le attività ricreative e di rappresentanza che l’Esercito italiano era solito svolgere al suo interno, lo storico edificio rappresenta un simbolo importante per Gaeta. La sua collocazione strategica lo rende perfettamente idoneo ad accogliere e promuovere l’intera offerta museale, storica e culturale della città. Al contempo la Gran Guardia potrà ospitare, nei due saloni di rappresentanza, eventi ed iniziative di particolare prestigio e rilevanza.
“La Gran Guardia – conclude Mitrano – è pronta quindi a rivestire un ruolo importante diventando il centro della “rete” culturale e museale di Gaeta mettendo a sistema così i luoghi che rappresentano una potenzialità in tal senso: l’ex Palazzo municipale, il Museo Diocesano, il Santuario della Santissima Annunziata, la Pinacoteca d’Arte Contemporanea Giovanni Da Gaeta, il Bastione “Batteria la Favorita”, il Palazzo della Cultura, il Castello Angioino – Aragonese, la Cattedrale di S. Erasmo, il Parco regionale di Monte Orlando”.
A dare il via all’importante iter, la delibera n.102 del 9 giugno 2016, con la quale la Giunta ha aderito al Federalismo Demaniale Culturale (ex art.5, comma 5 D. Lgs. n. 85 del 28/05/2010), approvando la proposta di Programma di Valorizzazione della Gran Guardia e del connesso progetto di restauro e recupero funzionale.
STORIA. La “Gran Guardia” è una costruzione in stile neoclassico sita nel cuore di Gaeta Medievale. Un progetto che porta la firma dell’Arch. Paolo Ferrara, discepolo di Luigi Vanvitelli. La struttura è divisa in due piani, occupa una superficie coperta di 1021 mq. per un’altezza massima pari a 11 metri. Il piano terra, esteso per 828 mq. circa, consiste di due grandi saloni di rappresentanza, un lungo corridoio di collegamento, locali tecnici, servizi, un locale bar e tre locali uffici. Nel fronte principale vi è un lungo porticato che occupa una superficie di 180 mq., per una larghezza di 3,80 metri.
Il piano primo, frutto della sopraelevazione degli inizi XX secolo, è esteso per 215 mq. e si compone di un locale cucina, delle camere. Qui un ampio terrazzo panoramico di circa 810 mq. affaccia sul Golfo di Gaeta, sul sottostante Piazzale Caboto e sul versante nord verso Monte Orlando e l’adiacente Piazza Traniello. La bella meridiana sul fronte del portico è un’esatta opera del Genio Militare del 1852 assieme ai due Trofei d’Arma. Un edificio che serviva alla Guarnigione di Gaeta costruito a ridosso di una batteria, chiamata per l’appunto, “Batteria Gran Guardia”.
La Batteria “Gran Guardia” era difesa da 8 ferri di artiglieria disposti in un solo ordine allo scoperto. Di origine cinquecentesca, la batteria subì forti riattamenti nell’800, quando alle sue spalle fu edificato l’edificio. Nel 1917 la batteria venne demolita e colmato lo specchio di mare alle spalle della “Gran Guardia” fino a formare la piazza che sin da allora è intitolata all’esploratore gaetano Giovanni Caboto. L’edificio per l’occasione subì dei rimaneggiamenti per quanto concerne le facciate e venne parzialmente sopraelevato, per conseguire l’aspetto definitivo che ha tutt’oggi. In epoca post bellica la “Gran Guardia” fu destinata a Circolo Ufficiali dell’Esercito Italiano, fino alla sua dismissione avvenuta negli anni novanta.