“In questi giorni i media riportano notizie allarmanti sulla qualità dell’aria in numerosi centri abitati della penisola. I mesi di dicembre e gennaio, a causa di condizioni meteo di alta pressione, favoriscono il ristagno in atmosfera di inquinanti tra i quali le famigerate PM10.
Il termine PM10 identifica le particelle aerodisperse di diametro inferiore o uguale ai 10 µm, caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera e in grado di penetrare nell’albero respiratorio umano e quindi avere effetti negativi sulla salute.
Tra le sorgenti antropiche delle PM10 un ruolo fondamentale è rappresentato dal traffico veicolare. Bene, non tutti sanno che nel nostro comune; Gaeta, nei pressi del porto commerciale è posizionata una stazione che misura la qualità dell’aria.
I valori riscontrati in questi primi giorni di gennaio pongono l’esigenza di monitorare con estrema attenzione la situazione. Una premessa, scusandoci per il tecnicismo:
Per le PM10 la normativa prevede un valore giornaliero che non superi i 50 µg /m3 al giorno ( al massimo si può superare 35 giorni in un anno) mentre non è possibile superare i 40 µg /m3 come media annuale. Il tutto per evitare ripercussioni sulla salute.
Nella stazione del Porto la media dei primi 9 giorni di gennaio è di 40 µg/m3 con 3 giorni che hanno superato i limiti di legge (50microgrammi/m3). Un altro indicatore, il biossido di azoto, ha una concentrazione media di 55 µg /m3 quando il valore limite annuale è di 40 µg /m3.
Sono dati che dicono che dovremmo porre attenzione alla qualità dell’aria e predisporre politiche che ne migliorino la qualità e proteggano la salute dei cittadini.
Naturalmente di tutto questo la nostra amministrazione non parla, si pavoneggia su monopattini elettrici ma di politiche di riduzione del traffico veicolare niente. Anzi…
Propongono iniziative di facciata, come Gaeta Plastic free, che non costano niente, tutto al più paga la Regione, ma si guardano bene dall’affrontare i nodi strutturali del traffico a Gaeta che non sono solo il numero di parcheggi.
Parlano di attenzione ai cambiamenti climatici ma poi nell’organizzare le loro mega iniziative, vedi luminarie, non si pongono il problema delle misure compensative che facciano sì che le iniziative siano a incremento Carbonio zero. Ma si sa il cambiamento climatico è buono per i dibattiti ma non come guida per le politiche e le iniziative da mettere in atto.
Sicuramente saremo visti per questo comunicato, come i soliti rompiscatole che creano inutili allarmismi anche se poi tra qualche tempo, come già è successo, scoprire che eravamo stati preveggenti”.
Beniamino Gallinaro
Ersilia Vitiello
Associazione La Barba di Giove