ROMEO BONDANESE: MAGISTRATURA E POLIZIA ALLA RICERCA DELLA VERITA’
Il Procuratore del Tribunale dei Minorenni Maria Perna non tralascia nessuna pista
di Marcello Caliman
La Magistratura del Tribunale dei Minorenni di Roma e il Commissariato di Polizia di Formia stanno facendo il loro dovere sino in fondo in merito alle indagini sulla morte del diciasettenne Romeo Bondanese, ucciso a Formia in seguito ad una coltellata fatale all’arteria femorale dopo una violenta rissa scoppiata per futili motivi. L’aggressore, un sedicenne di Casapulla, è attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio preterintenzionale, ma dell’arma del delitto, nonostante le ricerche accurate anche a mare, ancora nessuna traccia. È stato anche dimesso dall’Ospedale Dono Svizzero, dopo essere stato in fin di vita a causa di una vasta ferita riportata ad una gamba, il cugino diciasettenne di Romeo Bondanese, ora indagato con l’ipotesi di rissa aggravata in concorso. L’avviso di garanzia gli è stato notificato dal Pubblico Ministero della Procura dei Minorenni di Roma Maria Perna dopo che aveva derubricato per il coetaneo di Casapulla – il presunto autore del delitto dello studente di Formia – il reato di omicidio volontario in omicidio preterintenzionale affiancando quello di rissa aggravata. L’emissione del provvedimento nei confronti del diciasettenne di Formia è stata confermata dal portavoce della famiglia Bondanese, l’avvocato Salvatore Orsini, considerandolo un “atto dovuto” in una fase cautelare in cui le indagini sono tuttora in corso come ha ribadito il sostituto procuratore Perna nel corso di un incontro informale con uno dei due legali delle parti offese, l’avvocato Tina Di Russo. Insieme al cugino di Romeo sono indagati, sempre per rissa aggravata, almeno un paio di giovani originari della provincia di Caserta che, in compagnia del 17enne di Casapulla, erano giunti a Formia per trascorrere la sera di Carnevale. La difesa del giovane ora indagato intende chiarire al più presto la sua posizione; il diciasettenne sarebbe giunto subito sul terrazzo sovrastante la darsena de La Quercia ma solo successivamente all’aggressione mortale di Romeo. Avrebbe tentato di bloccare il suo accoltellatore e per questo motivo ha ricevuto anch’egli un fendente al quadricipite. Che le indagini siano entrate nel vivo lo conferma un importante e clamoroso incarico che il magistrato titolare delle indagini ha conferito. Il sostituto procuratore Perna, che ha incontrato anche i difensori del giovane di Casapulla, gli avvocati Luigi Tecchia e Giuseppe Biondi, ha incaricato la tossicologa del Policlinico Gemelli di Roma dottoressa Sabina Strano Rossi di effettuare una perizia nei confronti delle persone indagate al momento a piede libero. L’esame ha riguardato anche alcuni reperti organici prelevati nel corso dell’autopsia al povero Romeo Bondanese e ha un obiettivo: verificare se i partecipanti o le stesse vittime dell’aggressione della sera di martedì grasso abbiano assunto o meno sostanze stupefacenti prima del tragico episodio. La dottoressa Strano Rossi ha chiesto 45 giorni prima di consegnare la sua relazione tossicologica al Pm e ha annunciato – secondo quanto è trapelato da ambienti legali – che gli accertamenti sono “non ripetibili”. Il conferimento di quest’incarico alla tossicologa del Gemelli – hanno fatto sapere i legali delle parti offese, Vincenzo Macari e Tina Di Russo – ribadisce come le indagini si stiano svolgendo a trecentosessanta gradi e questa perizia non vuole lasciare nulla di intentato. Bisogna attendere con fiducia l’esito delle analisi e delle indagini. Chi scrive ha anche ascoltato il resoconto delle dichiarazioni del giovane presunto accoltellatore. Ma ora non è il caso di perdersi in un rimbalzare di responsabilità. I dati incontrovertibili mentre la magistratura lavora sono tre: i coltelli di qualunque dimensione non vanno portati con sé ma lasciati a casa per altre più nobili funzioni, un minorenne ha perso la vita e il diritto di realizzare da adulto le sue aspirazioni, un altro minorenne è marchiato a fuoco come responsabile di un omicidio, qualunque sia la tipologia del reato il suo futuro è compromesso per sempre. E infine i genitori e i nonni di Romeo vivranno il resto della loro vita con il dolore lacerante di coloro che sopravvivono a un figlio o nipote che sia.