L’ Ass.ne Cittadini per la Tutela dei Beni Comuni di Formia, assieme all’Ass.ne Comunità del Lazio Meridionale e delle Isole Pontine, l’Ass.ne Pendolari Stazione di Minturno Scauri, il Comitato Acqua Gaeta, il Comitato Antinucleare Garigliano, Confconsumatori Federazione Provinciale Latina, al Coordinamento Acqua Sud Pontino, all’Ass.ne La Barba di Giove, il Laboratorio Socio Politico S. Giacomo di Gaeta, durante il Consiglio Comunale di Formia del 20 maggio, aperto ai Comuni del comprensorio, ai consiglieri regionali, ad enti ed istituzioni, hanno discusso su due temi sensibili e rilevanti per il il sud pontino, quali la sanità e l’emergenza idrica.
“Emergenza – scrive l’Associazione per la Tutela dei Beni Comuni – che come ogni anno, in primavera, viene paventata da Acqualatina S.p.A. per l’estate. Quest’anno con l’aggravante del COVID. Il gestore minaccia nuovamente l’istallazione dei dissalatori qualora non si riesca a terminare la condotta di Cellole- Minturno o non si riesca ad attingere dal campo pozzi “25 Ponti” (per la risalita del cuneo salino), interventi fatti da Acqualatina negli ultimi anni che hanno portato solo a un enorme dispendio di fondi pubblici, in parte anche a carico della tariffa, senza sortire effetti concreti: per tutti i cittadini era ed è chiaro che gli interventi seri da fare riguardano la rete da risanare e la tutela delle sorgenti Capodacqua e Mazzoccolo”.
“Questo è emerso dal Consiglio Comunale di Formia – dichiara l’Associazione -, che in modo chiaro e inequivocabile dice NO ai Dissalatori, come nel 2017, e chiarisce che le risorse economiche devono essere convogliate su reti e sorgenti presenti sul nostro territorio, oltre ad affermare la necessità di riprendere il discorso sulla pubblicizzazione del servizio idrico e verificare attraverso una ispezione amministrativa, da richiedere in seno all’ATO, gli investimenti fatti su reti e manutenzioni dal gestore”.
“Come non essere d’accordo sulla necessità di tutelare le risorse idriche del territorio – continua l’Associazione – e proteggere il Golfo di Gaeta dai dissalatori? Chi non sarebbe d’accordo nel ritenere un pessimo gestore delle risorse familiari colui che, acquistate 10 bottiglie d’acqua da un litro per la propria famiglia, ne svuoti 7 lungo la strada e ne porti a casa solo 3 ancora piene? Dunque, come non essere d’accordo con la sostituzione e dove possibile la riparazione di reti che perdono il 70% dell’acqua immessa sia che provenga dalle nostre sorgenti, dalla condotta di Cellole, dai pozzi o da altro!
“L’invito – conclude l’Associazione – e la speranza delle Associazioni è che quanto espresso nella Deliberazione n. 14 del 20 maggio 2020 nel Consiglio Comunale di Formia possa essere sostenuto e deliberato nelle assisi degli altri Comuni del sud pontino da rappresentanti politici che abbiano ben chiaro che Acqualatina S.p.A. non è un gestore che adotta azioni efficienti, efficaci ed economiche”.