Presidente e Amministratore Delegato del Pastificio Paone, orgoglio industriale della città di Formia, è Alejandro Quentin. Lo incontro nel suo studio e nasce subito un’empatia. È la sua prima intervista in Italia. Spiega la sua presenza a Formia con il desiderio, a suo tempo, di fare un investimento significativo. Ha preso casa in una frazione collinare, Castellonorato. Chiedo di costruire insieme a lui la storia della sua famiglia in modo che i nostri lettori possano conoscere il lato umano e professionale di colui che ha le redini di un’azienda storica, giunta alla quinta generazione. Alejandro Quentin è coniugato con Monica Maria Ortolani, una donna veramente in gamba, vice presidente della Domenico Paone SpA e responsabile dell’ufficio quality assurance.

Il Presidente Alejandro Quentin

È stata per dieci anni dottore di ricerca in gestione bancaria e finanziaria all’Università di Roma La Sapienza. Il nostro protagonista ha tre figli: Ilaria Leonor Quentin (21 anni) studia presso Communications USC (University of South California), Andrés Oscar Quentin (19) studia Disegno a Milano, Nicolás Quentin (10 anni). È bene precisare che Alejandro Quentin non è un imprenditore improvvisato ma appartiene sia per linea paterna che materna a famiglie che si sono distinte senza ombra di dubbio. La linea paterna: il padre Gianluigi Quentin, nato a Firenze e ambasciatore d’Italia. Il nonno paterno è Alberto Quentin, inventore del vetro di sicurezza / brevetti USA / titolare della Felice Quentin SpA a Sesto Fiorentino. La nonna paterna è Nelly Belluzzo e sorella di Titina Quentin madre di Giovanni Sartori (Firenze 13 maggio 1924 – 4 aprile 2017), un politologo, sociologo e accademico italiano.

Alfred Hirsch

È considerato uno dei massimi esperti di scienze politiche a livello internazionale e il più importante scienziato politico italiano. In Italia si deve a lui la nascita della scienza politica come disciplina accademica. Bisnonno paterno: Giuseppe Belluzzo (Verona 25 novembre 1876 – Roma 21 maggio 1952) inventore turbina a vapore per navi. È stato un ingegnere, politico e accademico italiano, che ricoprì il ruolo di Ministro dell’Economia Nazionale tra il 1925 ed il 1928 e di Ministro dell’Educazione Nazionale tra il 1928 ed il 1929 nel governo del presidente del consiglio Benito Mussolini. Parimenti interessante la linea materna che conferma il nostro protagonista come un autentico cosmopolita. Madre: Claudia Leonor Caraballo Hirsch (sposata de Quentin), imprenditrice e filantropa. Autore di: Platería de las Pampas, Arte de las Pampas e di numerosi articoli su cultura Inca. Metropolitan Museum di New York: Member of the International Council. Nonna materna: Leonor Hirsch Gottschalk. Figlia di Alfredo Hirsch di fede ebraica (imprenditore argentino fondatore della “Bunge y Born” in Sudamérica) importante multinazionale di trading di grani.

Giovanni Sartori

In particolare Bunge & Born era una multinazionale con sede a Buenos Aires, in Argentina, i cui diversi interessi includevano la trasformazione alimentare e il commercio internazionale di cereali e semi oleosi. Ora è noto come Bunge Limited. Fu fondata nella capitale argentina nel 1884. Nonno materno: Justo José Lució Caraballo Portela, (Buenos Aires 12 ottobre 1914 – 16 settembre 2003 Atlanta, Fulton County, Georgia, United States, Nuotatore Olimpico e Campione Sudamericano. Figlio di Gustavo Alberto Caraballo Comas e Escultora María Carmen Portela Cantilo, marito di Leonor Hirsch Gottschalk. Madre Maria Carmen Portella Cantilo (parente di Ernesto “Che” Guevara), Padre Gustavo Alberto Caraballo. Indubbiamente un albero genealogico di tutto rispetto, ricco di personaggi che hanno scritto la storia a livello imprenditoriale, politico, istituzionale e universitario. Non per nulla parla correttamente – come se fossero tutte lingue madri – italiano, inglese, spagnolo e francese.

Giuseppe Belluzzo

È a casa in tante località del nostro pianeta Terra. Ho avuto l’onore di visitare insieme a lui l’intero stabilimento industriale e ho apprezzato l’educazione e il garbo con i quali si rivolgeva verso tutta la maestranza, qualunque sia il loro ruolo, e la cortesia verso i tre rappresentanti della famiglia Paone che lavorano per la società fondata dai loro avi. Loro rappresentano la quarta e la quinta generazione. Al termine dell’incontro mi accompagna all’uscita e mi porge la mano, ho una titubanza che dura una frazione di secondo, non stringevo una mano da un anno, ma poi lo faccio con convinzione, lieto di una conoscenza particolare. Una stretta che vale per tutte quelle impedite dalla pandemia in corso. Andando via pensavo come il nostro comprensorio del Golfo di Gaeta avesse bisogno di imprenditori come lui.

Justo José Luciò Caraballo Portela

Alejandro Quentin motiva l’investimento della sua vita

Alejandro Quentin, tornare in Italia. In merito alla sua scelta racconta: “Ho cercato per tre anni un investimento nel settore agroalimentare che conosco da sempre e in cui ho sempre lavorato; la mia famiglia è nell’agricoltura dall’anno 1900, più di 120 anni. Sono partito per l’Argentina nel 1993 dopo aver lavorato presso la McKinsey & Co come consulente. Per me il food italiano è il settore più evoluto che ci sia, caratterizzato da standard di qualità altissimi. È, inoltre, un settore molto resistente ai cicli economici e molto stabile. Nella Paone ho trovato un team molto solido: con me vi sono della famiglia Paone Domenico, responsabile della produzione, Giancarlo, che è nella qualità e Simon, quinta generazione, nell’ufficio export. La Domenico Paone SpA oggi: negli ultimi 17 mesi l’azienda è cresciuta molto ed ha quasi raddoppiato il volume d’affari. Nel 2019 ha fatturato €6M e la previsione per il 2021 è di €12M. Questo è stato e sarà possibile perché: la crescita è dovuta soprattutto all’importante impegno da parte di tutti i collaboratori”.

I tre Paone con il Presidente

È soddisfatto Alejandro Quentin: “Alla Paone ho trovato una squadra di grandi lavoratori, pieni d’orgoglio, e un know how della pasta formidabile, tutte premesse importantissime e necessarie per portare avanti questo ambizioso progetto…” Alle mie domande risponde senza esitazione alcuna: “L’organico dell’azienda è cresciuto del 33%. Tantissime ore di formazione negli ultimi 12 mesi per affrontare la crescita. Investimenti per un totale di €7M hanno permesso questa crescita. Abbiamo incorporato le più nuove tecnologie disponibili sul mercato: oggi abbiamo un nuovo parco di trafile, nuove tranciapiegatrici, nuove linee di cartonatrici robotizzate e palettizzatori di ultima generazione, confezionatrici nuove, abbiamo investito fortemente nell’informatica con nuovi software nelle linee di produzione, sensoristica, etc. Importantissime le certificazioni ottenute negli ultimi mesi, inclusa la Uni EN ISO 9001:2015 e la UNI EN ISO 22000:2018 e fra poco abbiamo l’ambizioso l’obiettivo di ottenere la certificazione internazionale “FSSC 22000” … Food Safety System Certification riconosciuta a livello internazionale dal GFSI. Queste certificazioni internazionali ci hanno permesso di esportare in tanti paesi e l’obbiettivo è lo sbarco in Nord America alla fine del 2021”.

Una delle catene di lavorazione della pasta

Quali sono le linee di produzione? “La Domenico Paone SpA fra poco – precisa – avrà 4 linee di prodotto: La linea classica di cui stiamo effettuando un restyling del packaging. La linea ristorazione. La linea “Diego” trafilata a bronzo con grano 100% italiano. E la nuova linea premium trafilata a bronzo che si chiamerà “Domenico” con grano 100% italiano. L’azienda ha come obiettivo di crescere con i seguenti obiettivi: 1) mantenere le tradizioni e l’importante storia dell’azienda; 2) dare possibilità di crescita professionale ai nostri collaboratori; 3) la Digitalizzazione; 4) la Qualità; 5) la Sostenibilità; 6) continuare a investire sull’innovazione tecnologica”.

LA STORIA DELL’ACCORDO COMMERCIALE VENTENNALE CON MARADONA

Il rapporto tra Alejandro e Diego, giocatore di calcio entrato nella storia

Alejandro Quentin ha dato nella sua visione, sia manageriale che imprenditoriale, un’attenzione lodevole alle radici del Pastificio Pone dedicando sulle 4 linee di prodotto una alle radici aziendali: la nuova linea premium trafilata a bronzo che si chiamerà “Domenico” (in onore del fondatore) con grano 100% italiano. E parimenti una al mondo dello sport, la linea ristorazione “Diego” trafilata a bronzo parimenti con grano 100% italiano. Ci racconta come è avvenuto l’accordo con il grande Diego Armando Maradona. Lo aveva conosciuto e convinto all’accordo commerciale, che ha previsto la concessione in esclusiva del marchio con il suo nome al Pastificio Paone per venti anni per una cifra a cinque zero. Diego era mancato all’appuntamento concordato per un’indisposizione, come riferito dal suo entourage.

Pasta Diego

Da osservare che Diego era circondato da un team che provvedeva a tutte le sue incombenze, forse non ha pagato mai una bolletta in vita sua. Alejandro Quentin decide che “se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna” e con la sua autovettura si reca alla villa personale del campione del mondo. Lo riceve in cucina con molta familiarità e dinanzi al notaio che l’accompagna onora il suo impegno firmando il contratto. Nessuno poteva prevedere che sarebbe stato uno degli ultimi accordi commerciali prima che Diego morisse all’improvviso, pianto dall’intera Argentina e dalla sua fedelissima Napoli, e non solo. Ora campeggia sulle confezioni del Pastificio Paone con le sue espressioni più belle e nella sua forma più esaltante di giocatore che riusciva a segnare anche con “il dito di Dio”. Come tifoso azzurro non posso che dire grazie Alejandro.