Per la Giornata Nazionale dell’Albero, prevista per il 21 novembre, dal 15 novembre è iniziato l’acquisto di essenze arboree, siepi e fiori presso i vivai aderenti all’iniziativa promossa dal Comune di Formia in applicazione della pratica prevista dalla legge n° 10 del 14 gennaio 2013.
Come infatti avevamo già spiegato in un articolo pubblicato il 10 ottobre 2019 la piantumazione degli alberi è un obbligo di legge che i Comuni non hanno rispettato in quanto non prevedeva una vera e propria sanzione in caso di inottemperanza.
Così l’Amministrazione formiana guidata dal Sindaco Villa ha voluto dal 21 novembre 2019 adempiere all’obbligo e ha dato inizio a questa pratica assieme all’aiuto dei cittadini, dei volontari delle associazioni e delle attività commerciali che si sono messe al disposizione seminando ben 280 alberi.
All’iniziativa hanno aderito Garden Valerio, Vivaio Nocella e Vivaio del Golfo i quali hanno messo a disposizione le piante per rinverdire aiuole, parchi, vie e scuole della città.
Il Parco Regionale dei Monti Aurunci, il Parco Regionale Riviera di Ulisse, l’associazione Fare Verde e il comitato del quartiere di Penitro coadiuvati dagli studenti degli istituti comprensivi della città (Istituto Pollione, Istituto Alighieri, Plesso Italo Calvino, Istituto Mattej) hanno invece piantumato una trentina di alberi presso gli istituti stessi e i nei vari quartieri della città come Sant’Erasmo, Via Cassio, Castellone, Vindicio, Via Cristoforo Colombo e nel quartiere San Pietro.
Infine Domenica 24 sono stati piantumati da cittadini, associazioni e volontari assieme alla guardia parco circa 280 alberi lungo la strada che conduce al Redentore, realizzando così per la città il “Bosco dei primi nati”.
Si apre cosi, grazie a questa iniziativa, anche la possibilità di riforestazione del monte Redentore colpito, nei periodi estivi, da numerosi incendi, l’ultimo ad agosto 2019 che ha incenerito ben 200 ettari di vegetazione.
Ma sebbene l’iniziativa sia encomiabile rischia di essere vana, nei centri cittadini, nei casi in cui gli alberi piantumati non venissero nel tempo curati attraverso la manutenzione ordinaria, diventando solo un potenziale pericolo per la pubblica incolumità durante le forti raffiche di vento.
Per quanto riguarda il Redentore sarebbe meglio evitare la piantumazione di lecci, pini e i ginepri che in caso di incendio bruciano rapidamente mentre uno studio italo- spagnolo, compiuto dai ricercatori del Forest Fire Laboratory di INIA-CIFOR, in Spagna, e dall’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante di Firenze ha dimostrare che, dopo un incendio avvenuto nel 2012 nella provincia spagnola di Valencia, ci sono alberi come il cipresso mediterraneo che riescono a resistere alle fiamme e addirittura i frammenti delle sue foglie che si depositano al suolo, riescono a trattenere l’acqua creando una barriera contro il fuoco. Infine, se nelle conifere la componente resinosa della pianta fa accelerare la combustione, in questi cipressi i componenti volatili infiammabili degassano poco a poco, rallentando di fatto l’incendio.