“Camminare Insieme” Associazione Politico – Culturale in Fondi che utilizza lo slogan “Pensare Globalmente – Agire Localmente”, rende noto un documento del candidato sindaco per le elezioni comunali di Fondi Raniero De Filippis che analizza con estrema profondità il progetto della Metropolitana del Golfo e che riportiamo testualmente.
Afferma: “che, a suo tempo, il governatore del Lazio la Polverini definanziò nel 2010. Giovedì 11 giugno il Presidente Nicola Zingaretti ha posto la prima pietra dei lavori di completamento della tratta ferroviaria Formia – Gaeta, più nota come Littorina, ad opera del Consorzio per lo sviluppo industriale del sud-pontino, di recente finanziata dalla Regione Lazio per 10 milioni di euro. Durante la cerimonia il Sindaco di Gaeta , Cosmo Mitrano e il Presidente del Consorzio avvocato Salvatore Forte, entrambi di Forza Italia, hanno minuziosamente ricostruito la storia del tracciato ferroviario anzidetto a partire dagli inizi del secolo scorso , omettendo inspiegabilmente di ricordare avvenimenti più recenti quali quello del finanziamento dell’opera per 17 milioni di euro, già avvenuto nel 2009 da parte della Regione Lazio, Giunta Marrazzo, poi per motivi ancora sconosciuti definanziata nel 2010 dalla Presidente Polverini appena insediata. Allora nessun sindaco, consigliere regionale, senatore o deputato di Forza Italia della Provincia di Latina o comunque di centrodestra ebbe a protestare oppure operò negli per il recupero del finanziamento stante la sintonia politica con il Governo regionale. L’opera a cui oggi si è dato avvio poteva essere realizzata già dieci anni fa. È toccato ancora una volta ad un governatore del centro sinistra della Regione Lazio, dare una risposta concreta ai problemi del nostro territorio. A differenza dei politici anzidetti che nel 2010 hanno fatto orecchie da mercante, è il caso di evidenziare che la dismissione della tratta ferroviaria Formia – Gaeta da parte di Ferrovie dello Stato avvenuta 39 anni fa, fu determinata esclusivamente da una valutazione economico – contabile avulsa da qualsiasi considerazione di tipo sociale e/o di servizi altri, legati ad esempio allo sviluppo della portualità e del trasporto merci su ferro, cosa che invece aveva ben chiara il Sindaco pro tempore di Gaeta che nel 1981 inviò al Ministro dei trasporti una missiva con allegato un proprio assegno bancario della somma (esigua) corrispondente a quella riportata sulla Gazzetta Ufficiale, come “grave perdita” nel bilancio di FF.SS., chiedendo il ripristino del collegamento con la stazione di Formia.
Questa opera è di rilevante importanza anche per la città di Fondi perché permetterà il collegamento ferroviario del Porto di Gaeta con il MOF, con indiscutibili vantaggi, e con la possibilità, previa apposita programmazione regionale, di realizzare nell’area limitrofa alla Stazione Ferroviaria di Fondi un Centro per la mobilità delle merci, e un nodo di interscambio ferro-gomma, non solo dei prodotti ortofrutticoli ,aprendo ampi spazi di sviluppo economico ed occupazionale, proponendosi come importante centro di movimentazioni merci’ e dando piena funzionalità ai molti spazi liberi presenti nel complesso immobiliare MOF- IMOF. Sembra però che queste problematiche e prospettive di sviluppo non interessino né il Comune di Fondi né il MOF, considerato che all’evento non erano presenti né il Vice sindaco Beniamino Maschietto, né alcun rappresentante del MOF. Dopo inauditi ritardi durati 25 anni è il momento di procedere alla risoluzione di alcuni importanti problemi della città di Fondi, quale quello ad esempio della mobilità, affrontandoli in una opportuna e ineluttabile logica comprensoriale, superando quella del “campanile”. Viene da chiedersi quali opere ed interventi siano stati richiesti dal Comune di Fondi negli ultimi 25 anni al Consorzio per il Nucleo industriale del Sud-Pontino, e quali quelli realizzati. È necessario che cessi questa inattività programmatoria ed operativa del Comune di Fondi, non solo nel settore della mobilità. L’evento dell’avvio dei lavori di completamento della Littorina, offre tra l’altro la possibilità di fare alcune considerazioni sulla mobilità di persone e merci e dello sviluppo economico del nostro comprensorio all’interno di un quadro di riferimento necessariamente ed opportunamente di livello regionale. I recenti interventi degli esponenti dei diversi partiti politici circa la strategicità dell’Autostrada Roma – Latina, potrebbe in positivo far riaprire un dibattito sul datato progetto del Corridoio Tirrenico Meridionale (CTM), o comunque sulla necessità che si prendano in considerazione proposte risolutive della mobilità in Provincia di Latina che giungano fino al Garigliano. Si tratta, di sviluppare un ragionamento, relativamente alle determinazioni che il Governo regionale, in raccordo con le autonomie locali, in applicazione del principio della sussidiarietà, e alle procedure della programmazione previste dalla specifica normativa regionale, riterrà di assumere evitando come accaduto nel caso del CTM, la settorialità (a causa della mancanza di considerazione delle infrastrutture relative alle altre modalità di trasporto che con la strada devono interconnettersi) e la parzialità (con riferimento al territorio regionale a sud est di Roma), oltre che la scarsa organicità della infrastruttura stradale con le caratteristiche economiche ed ambientali del territorio. Per quanto concerne la settorialità, è da considerare che l’avvio dell’esercizio ferroviario sulla nuova infrastruttura Roma – Napoli, ha diminuito notevolmente la congestione sulle vecchie infrastrutture ferroviarie (quelle che passano per Formia e per Frosinone) che potranno, di più e meglio, essere utilizzate per la mobilità verso Roma e verso Napoli dei cittadini-pendolari. Essi oggi sopportano notevoli disagi (ritardi, sovraffollamento, sicurezza, sporcizia) derivanti dal trasporto ferroviario, al punto da preferire, quando ve ne siano le condizioni, il trasporto individuale, con conseguente notevole congestione delle strade che collegano, in maniera inadeguata al crescente flusso di traffico veicolare, le città intermedie con Roma e Napoli. Un ulteriore contributo migliorativo sarà dato dalla prossima apertura delle stazioni ferroviarie di Ferentino e Cassino sull’anzidetta linea ferroviaria di alta velocità, come annunciato giovedì scorso a Gaeta dal Presidente Zingaretti.
Occorre formulare un serio piano di nodi di interscambio fra le modalità stradale e ferroviaria da realizzare contestualmente agli interventi previsti per la realizzazione dell’Autostrada Roma-Latina e della rete stradale secondaria che consente il raggiungimento di detti nodi. Se non si incide sulle cause che provocano la scelta del mezzo privato, anche le nuove strade saranno inadeguate. Quindi, definire un più frequente (e più affidabile, più confortevole e più sicuro) sistema di relazioni ferroviarie delle città intermedie con Roma e Napoli e creare le condizioni perché i cittadini scelgano il trasporto ferroviario (i nodi di interscambio non devono essere intesi come squallide spianate pavimentate con l’asfalto; viceversa, devono essere progettati e realizzati come centri di servizi che, qualche volta, possono anche spostare il baricentro della città alla quale si riferiscono e costituire un punto di riferimento per un più razionale assetto territoriale). La settorialità (cioè riguardare il progetto della strada come opera chiusa) deve essere evitata anche con riferimento a quanto di nuovo si prospetta lungo la costa tirrenica. In primo luogo, la molteplicità di porti che le Amministrazioni dei Comuni costieri ed alcuni privati vorrebbero realizzare senza attenzione alcuna alle condizioni ambientali e di assetto del territorio, oltre che a quelle economiche, ponderatamente considerate. La parzialitàIl progetto di una grande infrastruttura stradale (con le cautele sopra accennate La parzialità), deve riferirsi non solo al territorio compreso fra Roma e Terracina o, addirittura, Latina. È necessaria una visione complessiva del sistema di infrastrutture per la mobilità per il Lazio a sud est di Roma, fino al Garigliano, al fine di fornire i necessari orientamenti ad Amministrazioni pubbliche ed a soggetti imprenditoriali privati che vogliano procedere a nuovi assetti del territorio di propria competenza e ad eventuali investimenti economici, sociali e culturali. Siamo tutti consapevoli della scarsità di risorse finanziarie disponibili a fronte delle esigenze per la realizzazione dell’intero progetto di infrastrutture per la mobilità. Si tratta di ragionare sulle priorità che occorrerà stabilire. Tuttavia i cittadini, le pubbliche Amministrazioni, le autorità ferroviarie, quelle portuali ed aereo portuali, gli imprenditori, devono conoscere, per i motivi suddetti, la strategia della Regione, per quanto attiene il territorio e la sua armatura infrastrutturale, progettata in maniera organica alle ipotesi di sviluppo economico e di tutela ambientale. La stessa Regione deve formulare un progetto completo ed organico al territorio, anche ad evitare future ed insormontabili difficoltà per l’attuazione di quelle grandi opere, senza le quali sarebbe difficile qualsiasi forma di sviluppo economico e sociale compatibile con l’ambiente. La scarsa organicità. Il quadro generale di riferimento per le opere infrastrutturali, compatibili con la situazione ambientale, finalizzate al miglioramento della mobilità di persone e merci, per eliminare ostacoli allo sviluppo economico, deve comprendere tutto il territorio a sud est del Tevere, con particolare riferimento alle criticità di Roma, Pomezia, Cisterna, Latina, Terracina, Fondi, Gaeta e Formia. Peraltro, le opere infrastrutturali da inserire in detto quadro generale di riferimento devono coprire il territorio sia longitudinalmente sia trasversalmente, disegnano l’armatura di grande viabilità regionale, comprendendo alcune trasversali quali quelle della A2 – Cisterna – strada statale 148, e la Fondi – Ceprano. È divenuta non procastinabile la definizione del problema dell’attraversamento urbano di Formia. L’abbandono del progetto della cosiddetta Appia bis (approvato dalla Giunta regionale con deliberazione 23 dicembre 1992, n. 13021) ha determinato la segmentazione del tratto, di progetto, di nuova strada, da Terracina a Formia (con la bretella per il porto di Gaeta), in diversi episodi, secondo angusti orientamenti locali, declassando ad episodi comunali una infrastruttura che la Regione Lazio con legge regionale 60/1985 avevano concepito unitariamente. La Regione Lazio e le amministrazioni locali per un’efficace attività di programmazione sono chiamate ad operare in base ad una valutazione contestuale dei fenomeni che si manifestano sul territorio, per individuarne le interdipendenze e, quindi, configurare risoluzioni ai problemi, che inevitabilmente si manifestano, che abbiano il carattere della organicità alle situazioni economiche, sociali ed ambientali del territorio medesimo.