Le amministrazioni di Fondi e Monte San Biagio esprimono viva preoccupazione per gli importanti tagli che hanno interessato i Consorzi di Bonifica della provincia di Latina.
Nonostante uno stanziamento complessivo in bilancio passato da 8,5 a 10 milioni di euro, dalla deliberazione regionale n.890 del 24 novembre 2020 si evince come il territorio pontino sia stato notevolmente penalizzato.
Le somme previste per la difesa del suolo laziale 2021/2023, di un milione e mezzo di euro superiori rispetto all’annualità precedente, sono infatti state assegnate in base ad una serie di criteri tra i quali è risultato preponderante quello relativo alla popolazione residente. A trarre giovamento dalle modifiche introdotte è stato quindi, ancora una volta, il territorio romano.
Alla luce di quanto deliberato dalla giunta regionale, in un quadro di generale penalizzazione della provincia di Latina, l’attività di manutenzione e pulizia dei canali nei comuni di Fondi e Monte San Biagio, è destinata a subire drastici tagli.
Si tratta infatti di due città con una superficie complessiva di oltre 200 chilometri quadrati, costellata di corsi d’acqua e con centinaia di imprese agricole la cui gestione è risultata complessa anche prima dell’adozione dei nuovi criteri.
Senza considerare la presenza nei canali di bonifica ingenti quantità di rifiuti, in particolare plastica, con tutte le conseguenze che lo sversamento di tali scarti nei mari comporta al livello di inquinamento ed effetti sulla fauna marina.
A conti fatti, le risorse a disposizione del Consorzio di Bonifica del Sud Pontino si riducono del 37% con ripercussioni pesantissime su un territorio già messo a dura prova da alluvioni, esondazioni del Lago di Fondi e condotte vetuste.
L’Ente, che fino al 2020 poteva contare su 1.158mila euro, avrà a disposizione appena 734mila euro, appena sufficienti per il funzionamento delle idrovore e piccole opere di manutenzione ordinaria.
Le amministrazioni di Fondi e Monte San Biagio, con una lettera inviata oggi al governatore Nicola Zingaretti e all’assessore regionale all’Agricoltura Enrica Onorati, hanno chiesto che vengano rivisti i criteri di ripartizione dei contributi per le spese di realizzazione, gestione e manutenzione delle opere, degli impianti e delle attività inerenti alla difesa del suolo e che vengano prese in considerazione le specificità del territorio della Piana.