Fondi, affidamento familiare: al lavoro per accogliere i minori – Con delibera di giunta dello scorso 4 aprile, e successivo avviso pubblico, ha preso ufficialmente il via l’iter per il reclutamento delle famiglie affidatarie sul territorio del distretto. L’iniziativa è volta a promuovere tutte le attività finalizzate a prevenire gli allontanamenti dei bambini dalla loro famiglia attraverso la sensibilizzazione, la formazione e il sostegno della prossimità familiare e del buon vicinato. «Questo albo – spiegano gli addetti ai lavori – favorisce la programmazione delle “risorse accoglienti” laddove con questo termine si intendono tutte quelle forme di accoglienza legate alla “vicinanza solidale” che si affiancano alle famiglie vulnerabili e che si caratterizzano per la dimensione relazionale e la temporaneità».L’avviso si propone l’obiettivo di reclutare famiglie affidatarie per creare un albo distrettuale al fine di promuovere il diritto dei minori a crescere e ad essere educati nelle proprie famiglie d’origine, con il supporto e la collaborazione della famiglia affidataria.
Fondi, affidamento familiare: al lavoro per accogliere i minori – In quest’ottica, già nel 2020 è stato approvato il “Regolamento Distrettuale per l’Affidamento Familiare”, dando vita, sul medesimo territorio, ad un processo di sensibilizzazione al tema che ha portato oggi alla costituzione di un’equipe Distrettuale per l’Affidamento Familiare. Il gruppo di lavoro si è riunito per la prima volta ufficialmente giovedì 3 marzo alla presenza didiversi rappresentanti istituzionali dei Comuni del Distretto Socio Sanitario Lt 4 (Fondi, Campodimele, Lenola, Monte San Biagio, San Felice Circeo, Sperlonga, Terracina), della ASL (Consultorio, TSMREE, PUA), degli assistenti sociali e dei rappresentanti del terzo settore.
Fondi, affidamento familiare: al lavoro per accogliere i minori – Il sindaco Beniamino Maschietto e l’assessore Sonia Notarberardino, a qualche ora dalla pubblicazione dell’avviso, hanno sottolineato la grande sensibilità dell’amministrazione verso il tema dell’affido, la complessità delle attività promosse nonché la necessità di costituire momenti di lavoro congiunti e gruppi di lavoro interdisciplinari che siano in grado di svolgere un efficace lavoro di rete con ruoli, competenze, funzioni e responsabilità ben definiti.Prezioso il contributo del dottor Raffaele Focaroli, educatore nonché giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Roma, il quale in occasione del tavolo tematico ha sottolineato il ruolo chiave di questo servizio nell’ambito della realizzazione dei progetti quadro e di affidamento familiare sul territorio in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria.